Studio Murena, stile e ricerca musicale nella Milano underground

Sei musicisti, sei anime scure che si fondono nelle sonorità dal jazz e del rap scandito dal ritmo morbido delle parole. Loro sono lo Studio Murena, artisti liberi che cercano e ricercano.

 

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Abbiamo incontrato i ragazzi dello Studio Murena al parco della Cultura e delle Memorie Industriali della città di Milano, laddove prima del 1998 si producevano autocarri.

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Tra jazz e rap: ecco il sound unico dello Studio Murena

 

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Lo Studio Murena è un gruppo musicale che nasce a Milano nel 2018 da cinque musicisti del conservatorio: Amedeo Nan alla chitarra elettrica, Maurizio Gazzola al basso elettrico, Matteo Castiglioni alle tastiere e synth, Marco Falcon alla batteria e Giovanni Ferrazzi per la parte elettronica.
Con il loro primo lavoro, “Crunchy Bites“, il gruppo ha avuto la possibilità di esibirsi sui palcoscenici del JazzMI, MusicalZOO e Jazz On The Road. Durante la loro ricerca musicale si sono orientati verso sonorità scure includendo nella formazione l’MC Carma che caratterizza il progetto con strofe rap.
Nella Milano più undergrond, quella che guarda alla scena musicale britannica, in uno scantinato di periferia nasce dunque un sound unico a metà strada tra l’impostazione dell’accademia e la sregolatezza della strada.
Qual è il vostro genere musicale di riferimento?

In realtà mischiamo molto. Tutti i nostri generi di riferimento sono l’hip hop ma anche il jazz. Questo è dato soprattutto dai nostri studi. Alcuni di noi hanno studiato chitarra jazz e batteria jazz. Ma anche l’elettronica gioca un ruolo molto importante”.

Come vi ponete nei confronti della città di Milano e dell’Italia in generale?

Milano è la città italiana che volge l’orecchio ai suoni dell’estero. Non siamo per niente critici sulla situazione italiana né su quella milanese. Questa città ci ha fatto studiare tanto, è stata una palestra”.

La Milano “vicina all’Europa” è stata culla e maestra per questi giovani artisti che nell’inverno della pandemia si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato sodo aspettando tempi migliori.

Cosa avete fatto in questi mesi?

Non è stato semplice affrontare la demotivazione personale dovuta al fatto che siamo un gruppo abituato a stare tanto in giro e a vivere a contatto con le persone. Inizialmente ci sono stati momenti di scivolamenti e disequilibri. In realtà abbiamo approfittato molto di questo periodo per lavorare al disco nuovo. Una cosa su cui avevamo ragionato molto poco, finché la pandemia non ci ha costretti, è stato l’aspetto dei social network. Ci siamo trovati a non poter più comunicare con la gente attraverso il suono ma avevamo bisogno di mostrarci anche in altre vie. Questo ci ha dato una buona spinta di riflessione”.

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

Al momento stiamo lavorando al prossimo disco e l’obiettivo che ci siamo prefissati è uno: trovare ancora di più il suono Studio Murena. Sicuramente in questo disco abbiamo affrontato tanti generi, tanti sound diversi ma adesso stiamo trovando quella che è la nostra via”.

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Pensate ai talent show?

No, stiamo cercando di costruire la nostra ‘scatola’ nella quale inserire tutti i contenuti e stiamo provando a lavorare anche su piattaforme non convenzionali come ad esempio Bandcamp che in Italia non viene usato tantissimo ma ci permette di entrare a contatto con i fan che ci possono sostenere, possono comprare il nostro disco o il nostro merchandising”.

(Crediti video live: Alice Bulloni – Per gentile concessione di Costello’s Records)

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