Il nuovo decreto Draghi, che entrerà in vigore il 7 e sarà valido fino al 30 aprile, prevede che tutte le regioni italiane siano in fascia rossa od arancione, ma non tutti concordano sulle restrizioni
Suscita già polemiche il nuovo decreto del governo Draghi che entrerà in vigore dopo le festività pasquali. Le misure restrittive in esso contenute, infatti, prevedendo un’Italia colorata esclusivamente di rosso e di arancione, non sono accolte da tutti parimenti di buon grado.
Lega e Forza Italia, in particolare, chiedono di applicare infatti un “automatismo” in base al quale, se i dati relativi ai contagi dovessero consentirlo, saranno possibili alcune aperture: quelle dei ristoranti a pranzo e dei cinema, dei teatri e delle sale per concerti. Parte del governo però si oppone.
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E’ scontro nel Governo fra quanti vorrebbero un alleggerimento delle misure che consenta possibili aperture e quanti, invece, insistono sulla via della prudenza. Secondo il ministro della salute, Roberto Speranza, non vi sono le circostanze per abbandonare la strategia cautelativa, soprattutto a causa delle varianti.
La variante inglese, infatti, continua la sua corsa e allentare le misure sarebbe impensabile. Il dibattimento, in corso quest’oggi nel Consiglio dei ministri, vedrà fronteggiarsi due schieramenti. Coloro che, come il ministro Speranza, Dario Franceschini e Stefano Patuanelli del M5S, insisteranno su una linea maggiormente rigorosa; e quanti, invece, come Giancarlo Giorgetti e Mariastella Gelmini, si imporranno per strappare la promessa di tornare sul punto, qualora in alcuni territori ci fossero segnali positivi.
Nella sostanza, però, l’Italia resterà in zona rossa o arancione. Resterà attivo il coprifuoco dalle 22 alle 5; così come il divieto di uscire dalla propria regione, se non per recarsi presso la seconda casa, purché solo con i propri conviventi. In fascia arancione non si potrà uscire dal comune, se non per ragioni di lavoro o di salute, ma sarà possibile far visita, una volta al giorno, a non più di due amici o parenti. Quanto alla zona rossa, non si potrà uscire di casa salvo che per motivi di lavoro o salute e per l’acquisto di prodotti necessari ed indispensabili.
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Dopo il 7 aprile, la possibilità prevista per il 3, 4 e 5 aprile di far visita ad amici e parenti, anche in zona rossa, non sarà più valida. In merito alle scuole, invece, i governatori dovranno consentire, anche in fascia rossa, il rientro a scuola fino alla prima media.
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