Le vittime erano scese nella fossa del centro penitenziario di Oued Ghir, nella città algerina di Béjaïa, per ripulirla.
8 persone, 7 guardiani e 1 detenuto, hanno perso la vita questo mercoledì (31 marzo) all’interno di una fossa settica del carcere di Oued Ghir, a Béjaïa, grande città della Kabylie (Algeria nord-orientale). Secondo quanto riferiscono i media locali, le vittime erano scese nella fognatura per ripulirla e sono morte per asfissia. Le fonti ufficiali delle autorità locali hanno riferito che i corpi sono stati trasferiti all’obitorio dell’ospedale regionale di Bejaïa per essere sottoposti ad esame autoptico.
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A confermare la notizia è stato il Ministro della Giustizia Belkacem Zeghmati. Il Guardasigilli dell’Algeria ha visitato la struttura detentiva questo mercoledì pomeriggio (31 marzo) insieme al collega dell’Interno, Kamel Beldjoud. L’alto funzionario ha precisato l’accaduto: “un detenuto e sette guardie sono morti per asfissia in una fossa settica situata all’interno della prigione di Oued Ghir, all’estremità della struttura detentiva.”
Tuttavia, il politico algerino ha dichiarato il prosieguo delle indagini investigative per determinare con certezza cause e circostanze dell’incidente. Secondo il comunicato del direttore della Protezione civile di Béjaïa Nourredine Fedi, le otto vittime sarebbero morte per inalazione di gas tossici, tra questi l’idrogeno solforato, una sostanza altamente velenosa, la cui tossicità è equiparabile al cianuro. Nourredine Fedi ha precisato che il prelevamento dei cadaveri è susseguito all’opera di bonifica della fossa settica da parte degli agenti della Protezione Civile.
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Sin dalla sua apertura, le autorità locali avevano sottolineato la sicurezza della struttura detentiva. Inaugurata lo scorso ottobre 2010 e costruita su un’area di circa 10 ettari, la prigione di Oued Ghir ha una capacità di 1.000 posti.
Fonte Ouest France
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