Svegliati amore mio. La terza e ultima puntata della struggente serie targata Mediaset andrà in onda il prossimo 7 aprile. Cosa vedremo sugli schermi
Svegliati amore mio è una miniserie struggente ma al tempo stesso delicata che tocca temi sociali di assoluta condivisibilità. La storia narrata prende spunto da fatti realmente accaduti. Un madre, Nanà Santoro, interpretata da una magistrale Sabrina Ferilli, si scontrerà con il dolore più grande, quello di affrontare la malattia di sua figlia, la giovane Sara (Caterina Sbaraglia), affetta da leucemia. La sofferenza farà spazio anche alla rabbia quando viene scoperto che la causa di tutto è da rintracciare nelle polveri sottili emesse dall’acciaieria Ghisal, dove Sergio (Ettore Bassi), il marito della stessa Nanà, lavora da 20 anni. Il caso di Sara non è l’unico. Nanà intraprenderà una lotta contro Ettore Tagliabue (Massimo Popolizio), l’arrivista direttore dell’acciaieria, spalleggiata dalla dottoressa dott.ssa Manuela Placido (Veruska Rossi) e il giornalista Stefano Roversi (Francesco Venditti).
La regia e il soggetto della miniserie è affidata a una coppia d’oro dello spettacolo italiano, quella composta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi, i quali hanno voluto mettere il focus su un aspetto al quale spesso non si pensa: i danni provocati dall’inquinamento industriale intrecciati a vicende intime e personali. Il titolo Svegliati amore mio non è solo il grido di dolore di una madre che intima alla propria figlia di risvegliarsi dal coma e dalla malattia, ma anche un incitamento alla comunità di aprire gli occhi.
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L’ultima puntata della miniserie Svegliati Amore mio andrà in onda il 7 aprile 2021 dalle ore 21.20 su Canale 5. Cosa vedremo sui nostri schermi? Attenzione nel proseguimento della lettura, potreste incappare in SPOILER.
Sergio è accusato di essere il responsabile della morte di Mimmo Giuliani (interpretato da Francesco Arca). Iniziano guai con la giustizia e con il commissario Caputo (Emanuele Salce) che indaga su di lui. In realtà si è trattato di un incidente, l’uomo era caduto da una scogliera. Nanà è sempre più in pena per le condizioni di salute della figlia Sara, che stenta a migliorare.
Nel frattempo il giornalista Stefano, nonostante fosse stato licenziato dal direttore di giornale alle dipendenze Ghisal, pubblica notizie scottanti che smascherano l’acciaieria e i protocolli erronei che causano morte negli abitanti. Tagliabue, dal canto suo, nega ogni responsabilità e decide di proseguire sulla stessa rotta. Sergio è agli arresti domiciliari, ma Nanà non demorde. Si fa promotrice di una manifestazione in cui dichiara al mondo intero le infamie legate alla Ghisal. Riesce così a ottenere la bonifica dell’industria.
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L’aspetta un lieto fine: il proscioglimento di Sergio e la guarigione di Sara che viene dimessa e può tornare a casa e alla vita normale di una ragazzina della sua età.
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