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Casi

La scomparsa di Denise Pipitone: 17 anni di misteri e false piste

L’ultima speranza per Piera Maggio di ritrovare la figlia Denise Pipitone viene dalla Russia. Ripercorriamo i 17 anni di misteri e false piste dalla sua scomparsa

Denise Pipitone (foto da instagram)

Negli ultimi giorni si sono riaccesi i riflettori su uno dei gialli più noti degli ultimi vent’anni: la scomparsa di Denise Pipitone. La bambina, originaria di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, sparì nel nulla il 1° settembre 2004 mentre giocava davanti a casa. Anni di appelli e ricerche non sono serviti a nulla.

Ora l’ultima speranza di ritrovarla viva arriva dalla Russia: Olesya Rostova, una ragazza che le assomiglia, è apparsa in uno show tv alla ricerca dei genitori, dichiarando di essere stata rapita da piccola. La madre di Denise, Piera Maggio, si sottoporrà al test del Dna, per scoprire se si tratta davvero della figlia.

Ma cos’è successo in questi 17 anni? Perché se ne sono perse le tracce? Ripercorriamo tutti i misteri e le false piste legate alla scomparsa di Denise.

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La scomparsa di Denise Pipitone: gli avvistamenti

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Il primo avvistamento di Denise fu segnalato ad un mese dalla sua sparizione, il 18 ottobre 2004. Una guardia giurata a Milano fece un video di una bambina somigliante a lei. Era insieme a una zingara, le chiedeva: “Dove mi porti?”, con accento siciliano. Dalle immagini Piera riconobbe sua figlia. L’uomo avvisò subito la polizia, ma dei nomadi nessuna traccia.

E proprio quel video potrebbe essere il collegamento con la ragazza russa. Olesya Rostova infatti ha raccontato che dopo essere stata rapita, fu portata in un campo rom in Russia. Nel 2005 la polizia russa scoprì il fatto e la mandò in orfanotrofio.

Tutta Italia si mobilita e negli anni successivi le segnalazioni si susseguono: la bimba è avvistata a Cremona, a Verona, a Bologna, all’estero. Ma si trattava solo di false piste. Come quella della ragazzina che nel 2015 scrisse su Facebook a Piera Maggio dicendole di essere sua figlia. Per lei si trattava di uno scherzo: fu smascherata da “Chi l’ha visto?” e denunciata.

La scomparsa di Denise Pipitone: le indagini

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Le indagini coinvolsero anche amici e parenti, e vennero a galla tutti i segreti della famiglia Pipitone. Piera Maggio si trovò costretta a rivelare che il padre naturale di Denise non era il marito Toni Pipitone, ma un amante, Piero Pulizzi. Appena dopo la nascita di Denise, Pulizzi divorziò dalla compagna Anna Corona: lei e le figlie Jessica e Alice ritennero responsabile Piera Maggio.

Anna e la figlia Jessica minacciarono Piera e la sorella Giacoma, danneggiando le loro proprietà. Per la scomparsa di Denise, Jessica e il fidanzato Gaspare Ghaleb vennero indagati: lei sospettata di sequestro e lui di falsa testimonianza. In alcune intercettazioni la ragazza avrebbe detto alla madre che avrebbe accompagnato Denise a casa del padre naturale.

Nel processo Piera Maggio e Pulizzi si costituiscono parte civile contro Jessica. Ma la ragazza viene assolta, poiché le registrazioni telefoniche e il fatto che non abbia un alibi per il momento della sparizione di Denise non sono indizi sufficienti di colpevolezza.

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Denise Pipitone (foto dal web)

In questi 17 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone ci sono stati solo falsi allarmi e delusioni. E ora che che si è aperta la nuova pista della Russia, mamma Piera, l’unica che non si è mai arresa, non vuole credere al ritrovamento prima di avere certezze. E afferma: “Siamo cautamente speranzosi. Aspettiamo i risultati”.

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