Il 5 aprile 1994 scompariva Kurt Cobain, morto suicida in seguito a un colpo di fucile. Un avvenimento che sconvolse il mondo della musica
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Il portavoce della generazione X, così venne identificato Kurt Donald Cobain che finì per segnare delle generazioni. Il fondatore e frontman dei Nirvana influenzò e cambiò il modo di fare musica tanto da diventare un icona che come tale non morirà mai davvero. Una vita tormentata la sua che si ritrovò a combattere la dipendenza dalle droghe e una una serie di malesseri psicofisici che finirono per avere la meglio su di lui. Kurt Cobain morì suicida esattamente 27 anni fa, il 5 aprile 1994, in seguito a un colpo di fucile. Il suo corpo venne ritrovato nel garage della sua abitazione presso il lago Washington, vicino a Seattle. L’artista lasciò la moglie Courtney Love e la figlia avuta da quest’ultima, Frances Bean.
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Kurt Cobain, il Club 27 e la sua eredità artistica
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Il cantautore si spense all’età di 27 anni e fu proprio la sua morte che spinse la stampa a parlare del cosiddetto “Club 27“. Kurt Cobain nel 1994 si andò a unire a una serie di celebri artistici musicali -da Jimi Hendrix a Janis Joplin e Jim Morrison– tutti fatalmente scomparsi nel loro 27esimo anno d’età. Un’inquietante coincidenza che intrecciò le vite tormentate di giovani artisti musicali che, nonostante i problemi con i quali si ritrovarono a combattere, lasciarono un segno indelebile nella storia della musica.
Insieme ai Nirvana, Kurt divenne in pochi anni uno degli esponenti dell’alternative rock. Il loro secondo e penultimo album, “Nevermind“, è ancora oggi considerato uno dei migliori dischi della storia e una fonte di ispirazione per chiunque abbia intrapreso la strada del rock dopo di loro.
Parallelamente al raggiungimento del successo si ritrovò a fare i conti con un privato burrascoso. Dai suoi problemi di salute, alla relazione -considerata tossica da molti- con la moglie Courtney Love, rimasta al centro della discussione pubblica per diversi anni. La pressione ricevuta dai media e le continue critiche non hanno aiutato una situazione già particolarmente complicata. La dipendenza dalle droghe e la convinzione di essere un peso per le persone amate portarono il cantautore a imboccare una strada di non ritorno.
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Il suo primo tentativo di suicidio fallì solo un mese prima dall’effettiva morte, quando cercò di ingerire numerosi farmaci. Fu proprio l’intervento della moglie a salvargli la vita in quell’occasione. Nessuno riuscì però a fermarlo quel 5 aprile 1994, quando il colpo di fucile gli fu fatale. Kurt Cobain ha lasciato un vuoto enorme nel mondo musicale che ancora oggi lo ricorda con rispetto e gratitudine.