Anomala vicenda a Pordenone, dove una badante ha derubato un’anziana di 700mila euro per poi farla cremare: morto anche il titolare delle pompe funebri
Una badante di 74 anni era sotto inchiesta con le accuse di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace. Una serie di vicissitudini ha tuttavia fatto sì che la Procura della Repubblica di Pordenone chiudesse le indagini in una modalità del tutto imprevista. La donna, che assisteva un’anziana di oltre 90 anni, le aveva sottratto 700mila euro e poi l’aveva fatta cremare repentinamente, dichiarando anomalie urgenti a poche ore dal decesso. Coinvolto anche l’ex titolare dell’agenzia di pompe funebri che si era occupato della cremazione, ma i risvolti delle ultime settimane hanno spiazzato tutti: la morte del 78enne, sopraggiunta dopo una lunga malattia, avrebbe impresso una svolta alle indagini.
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Badante sottrae 700mila euro all’anziana e la fa cremare: coinvolto il titolare delle pompe funebri
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La badante, un’italiana di 74 anni, era accusata di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace. Dopo aver sottratto alla sua assistita, un’anziana ultranovantenne, ben 700mila euro, ne aveva ordinato la cremazione del cadavere a poche ore dalla morte, dichiarando motivazioni urgenti. Di recente, la Procura della Repubblica di Pordenone ha posto fine all’inchiesta: il motivo è sconvolgente.
Nell’anomala cremazione del cadavere risultava coinvolto anche l’ex titolare delle pompe funebri, un uomo di 74 anni. Quest’ultimo, nelle scorse settimane, è deceduto a seguito di una lunga malattia. La sua scomparsa avrebbe tuttavia impedito agli inquirenti di formulare un giudizio completo sulla vicenda: non è possibile, infatti, delineare con certezza l’effettivo coinvolgimento dell’uomo, né della badante.
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La Guardia di Finanza, che stava investigando sulla vicenda, ha archiviato le indagini, nell’incapacità di stabilire l’esatta dinamica della morte dell’anziana e della successiva cremazione.