Esausto, il 28enne filippino è morto lo scorso sabato (3 aprile) dopo essere stato costretto dalle guardie a fare intensa attività fisica.
Mayroon po kami hawak na video ng kuya ko kung paano po siya nahihirapan kumilos dahil sa pagpaparusang ginawa sa kanya…
Pubblicato da Adrian Luceña su Sabato 3 aprile 2021
Un ragazzo filippino di 28 anni è deceduto lo scorso sabato (3 aprile) dopo essere stato costretto dalle guardie nel villaggio di General Trias, nella provincia di Cavite (Filippine), a eseguire 300 squat. Secondo quanto riporta Rappler, il giovane è stato sottoposto a all’intensa attività fisica come punizione susseguente all’inosservanza della quarantena imposta dalle autorità. Difatti, il media locale riferisce che il 1 aprile Darren Manaog Penaredondo era uscito di casa per comprare qualche bottiglia d’acqua, violando il coprifuoco, in vigorie nel Paese del sud-est asiatico a partire dalle 18:00 fino alle 5:00 del mattino.
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Secondo quanto riporta il post Facebook di Adrian Luceña, il cugino della vittima, il 28enne Darren Manaog Peñaredondo è morto per sfinimento, dopo essere stato costretto a fare 300 esercizi di flessione simili agli squat presso il quartiere di Barangay Tejero. Durante l’interrogatorio, Reichelyn Balce, la compagna della vittima, ha precisato che lui e l’altro trasgressore sono stati condotti lo scorso giovedì (1 aprile) al municipio della città e hanno dovuto eseguire “esercizi di flessione alle gambe 100 volte”. In caso di mancata sincronizzazione, i due colpevoli erano costretti a ripetere l’esercizio: così, entrambi l’hanno ripetuto per un totale di 300 volte.”
Su Facebook, la donna ha spiegato che quel giorno Darren Manaog Penaredondo era rincasato intorno alle 8:00 del giorno seguente: esausto, “aveva problemi a camminare e deambulava a fatica, strisciando.” Infine, prima l’attacco epilettico e poi l’arresto cardiaco: nonostante i tentativi di rianimazione il ragazzo è morto intorno alle ore 22:00. Contattato da Rappler, il tenente colonnello e capo di polizia della città Marlo Nillo Solero, ha negato l’esistenza di tali punizioni per i trasgressori delle misure anti-Covid.
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Le indagini sono aperte, lo ha riferito ieri sera (5 aprile) su Facebook il sindaco del generale de Trias, Antonio Ferrer.
Fonte Rappler
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