Rimane accesa la speranza sul ritrovamento di Denise Pipitone, la bambina di soli 4 anni scomparsa da Mazzara del Vallo 17 anni fa.
Giacomo Frazzita, legale di Piera Maggio, la mamma di Denise, è in diretta a “Chi l’ha visto“, trasmissione di rai 3 condotta dalla giornalista Federica Sciarelli.
L’avvocato di Piera Maggio racconta i dettagli della sua partecipazione ala trasmissione televisiva del primo canale russo in cui un paio di settimane fa è comparsa una ragazza di 20 anni, Olesya Rostova, che raccontava di essere stata rapita quando aveva quattro anni.
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“Noi avevamo l’urgenza di avere un riscontro – chiarisce l’avvocato Giacomo Frazzitta – per chiarire questa situazione perché si è creata una situazione complicata livello nazionale e internazionale. Attendere le rogatorie sarebbe stato impossibile così abbiamo pensato di contattare direttamente l’avvocato di Olesya e arrivare a un accordo”.
L’avvocato ha partecipato al programma televisivo russo in cui è scoppiato il caso. Frazzitta era in collegamento dal suo studio legale mentre negli studi televisivi c’era il giornalista Rai corrispondente da Mosca che ha assistito a tutto quello che avveniva.
Una giornata molto pesante per il legale di Piera Maggio che rimarrà impressa nella sua memoria. A seguire la registrazione insieme con l’avvocato c’erano anche le telecamere di “Chi l’ha visto”.
Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere le immagini del prelievo del Dna. “Ci sono tanti pretendenti” dice il conduttore e poi si parla di una presunta sorella che si trova in collegamento.
Per il programma russo questa è una sorta di “lotteria delle madri“, come la definisce la giornalista di “Chi l’ha visto”, non “un dramma intimo e profondo“. Gli autori infatti hanno fatto l’esame del Dna a tre donne e il conduttore ha aperto una busta in diretta per scoprire se Olesya è la loro bambina perduta.
Hanno insistito molto i giornalisti russi per avere Piera Maggio in collegamento ma lei, chiaramente, non ha prestato il suo consenso. A un certo punto il conduttore russo vuole sapere quale sia il gruppo sanguigno di Denise.
Gli accordi con l’avvocato Frazzitta però non erano questi e così va avanti un tira e molla che va avanti per quasi mezz’ora. “Perché tutto questo mistero – chiede l’avvocato – il discorso è molto semplice. Noi non stiamo a giocare con le vite delle persone. Noi non siamo in Russia, siamo in Italia. Non possiamo muoverci dall’Italia e allora abbiamo pensato che possiamo confrontare il gruppo sanguigno. Non si gioca con le vite delle persone, questo gioco a noi italiani non piace. Noi volevamo il gruppo sanguigno in via riservata e voi avete voluto fare lo show ma ora dateci questo gruppo sanguigno. In Italia siamo seri“.
A un certo punto l’avvocato spazientito si rivolge direttamente a Olesya: “Intervieni tu Olesya e dacci il tuo gruppo sanguigno così interrompiamo questo show assurdo“. Durante una pausa pubblicitaria Olesya scoppia a Piangere, forse frastornata da quello che le sta accadendo attorno.
Dopo un estenuante tira e molla Frazzitta dice: “O mi date il gruppo sanguigno o vi saluto“. Alla fine però il dato viene spedito su whatsapp all’avvocato. Con grande umanità, dopo 50 minuti di collegamento, l’avvocato comunica a Olesya che quello non è il gruppo sanguigno di Denise Pipitone.
“Siamo veramente dispiaciuti di questa cosa, spero però che la dolce Olesya possa venire in vacanza in Sicilia ma quello non è il gruppo sanguigno di Denise“, conclude l’avvocato.
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“Io credo – dichiara l’avvocato Giacomo Frazzitta – che abbiamo fatto un giro all’inferno e siamo tornati perché mettere in una specie di reality bambini rapiti e presunti genitori per fare con la busta come se fosse una specie di gioco su un crimine contro i minori mi sconcerta”.
“Noi a volte ci lamentiamo del nostro giornalismo – continua l’avvocato – ma lì abbiamo assistito a una scena allucinante ma abbiamo sempre voluto salvaguardare Piera e abbiamo deciso di seguire il protocollo che abbiamo seguito per tutte le segnalazioni“.
Persino il corrispondente della rai a Mosca si è sentito in imbarazzo durante la registrazione. “Mi è sembrata una situazione indegna – ha detto il giornalista -. Anche la ragazza mi è sembrata essere stritolata da un meccanismo infernale nel quale lei ha evidentemente firmato una sorta di accordo e si è resa conto che le cose sono andate ben al di là di quello che aveva immaginato“.
Marina Baldi, genetista forense, è sconvolta. “Pensare di trattare in questo modo drammi di questo tipo è impensabile. Però ci tengo a spiegare una cosa: quando hai una situazione del genere, a molti chiilometri di distanza con una persona blindata alla quale non puoi accedere, la cosa più veloce è quella di avere il gruppo sanguigno”.
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