Domenico Arcuri, ex commissario per l’emergenza Covid, indagato: le accuse

L’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri risulterebbe indagato per peculato: a dare la notizia il quotidiano La Verità.

Domenico Arcuri indagato peculato
Domenico Arcuri durante una conferenza stampa alla Protezione Civile (screenshot Youtube)

Si intorbidiscono le acque intorno alla figura di Domenico Arcuri. L’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, sostituito dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, sarebbe ora indagato per peculato. Una notizia lanciata dal quotidiano La Verità, il quale però non ha specificato quali sarebbero gli specifici episodi contestati ad Arcuri dalla Procura di Roma.

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Domenico Arcuri indagato per peculato: la notizia de La Verità

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Il ministro della Salute Roberto Speranza e l’ex commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri (Getty Images)

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A dare notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Domenico Arcuri, il quotidiano La Verità. L’accusa di peculato nei confronti dell’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid sarebbe contenuta all’interno del fascicolo relativo alla discussa maxi fornitura di mascherine cinesi da 1,25 miliardi di euro. Alla fine di febbraio, per tale caso, vennero emesse 5 ordinanze di custodia cautelare da parte del Gip di Roma che accolse la richiesta della Procura. In quell’occasione Edisson Jorge San Andres Solis venne posto agli arresti domiciliari mentre a Mario Benotti -giornalista Rai in aspettativa- Daniela Rossana Guarnieri, Andrea Vincenzo Tommasi e Khouzam Georges Fares furono applicate misure interdittive ossia divieto temporaneo dell’esercizio di attività d’impresa e divieto di ricoprire incarichi di comando all’interno delle imprese.

Secondo la Procura, in concorso tra loro avrebbero posto in essere il reato di traffico di influenze illecite, mentre a vario titolo dovrebbero rispondere di ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio. A coordinare le indagini il Procuratore Paolo Ielo coadiuvato dai Pubblici Ministeri Fabrizio Tucci e Gennaro Varone. L’attenzione della magistratura si è canalizzata sulle esorbitanti commesse (si parla di più di 70 mln di euro) per comprare oltre 800 milioni di mascherine provenienti dalla Cina.

Per gli inquirenti, Benotti si sarebbe messo in contatto con Domenico Arcuri, facendo valere una presunta amicizia di lunga data per portarlo ad acquistare – in virtù del ruolo ricoperto- le mascherine oggetto di indagine. In tale attività di compravendita avrebbero avuto un ruolo attivo gli altri soggetti sottoposti a misure cautelari.

In tale quadro, il commissario Domenico Arcuri risulterebbe, quindi indagato per peculato. Il quotidiano La Verità, però, non riporta dettagli se non riferire che per la medesima fattispecie sarebbe altresì sotto inchiesta Antonio Fabbrocini, collaboratore dell’ex commissario e pare autore dell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale.

Secondo quanto ricostruito dai magistrati, gli intermediari avrebbero, quindi, ricevuto delle provvigioni esorbitanti che hanno superato i 70 milioni di euro (per questo sotto accusa). Domenico Arcuri, ha sempre negato ogni suo coinvolgimento, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti. Anzi, il proprio ufficio stampa avrebbe reso noto il punto di vista dell’ex commissario, il quale ha ritenuto di essere stato da parte degli intermediari “oggetto di illecite strumentalizzazioni“.

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Mascherine (Foto di Wilfried Pohnke da Pixabay)

Nel mese di novembre Arcuri e Fabbroccini erano risultati indagati, ma la Procura in quell’occasione decise di archiviare. Oggi la Procura avrebbe riacceso, a dire de La Verità, i riflettori su di loro contestando la fattispecie di peculato.

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