Ieri è morta a 78 anni Fiorella Mancini, stilista veneziana che negli anni con la sua provocazione ha vestito artisti del calibro di Sting ed Elton John
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Nuovo lutto illustre per il mondo della cultura italiana. Ieri si è spenta nella sua casa di Preganziol la stilista d’alta moda Fiorella Mancini, aveva 78 anni. A Venezia, il suo atelier inaugurato nel 1968 si trova a campo Santo Stefano, non distante dalla Galleria dell’Accademia.
Il suo nome è associato da sempre alle creazioni estrose che ha realizzato negli anni Ottanta per Sting, Damien Hirst, Guy Laliberté, Philippe Starck ed Elton John, le cui giacche si trovano per l’appunto ancora esposte proprio all’interno dell’atelier lagunare allestito come fosse una vera galleria d’arte moderna.
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Chi era Fiorella Mancini, biografia di una stilista provocatoria
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Fiorella era nata a Ferrara ma cresciuta a Venezia, tanto che da sempre si è considerata una veneta doc nonostante i natali emiliani. Della sua città diceva: “Venezia è unica anche se ormai è popolata quasi esclusivamente da turisti. Vado spesso a Mestre, al centro Candiani o a Forte Marghera, una città di certo più vitale, in divenire”.
Il mondo della moda negli anni l’ha conosciuta per le sue creazioni trasgressive e mai scontate che in tempi più vicini a noi l’hanno anche fatta apprezzare da un pubblico sempre più giovane. Era artista, designer, performer, attivista, un connubio che le ha permesso di diventare una tra le grandi della moda nazionale.
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Intervistata nel 2014 da Metropolitano.it, rispondeva riguardo il concetto di ‘provocatorio’: “Mah. Non lo so. Non dico io di esserlo. Lo dicono gli altri”. E ancora, “Amo giocare con le convenzioni – diceva al Corriere del Veneto – rimescolarne gli elementi in qualcosa di nuovo e lasciare che siano gli altri a farsi un’idea”. Con Fiorella Mancini, dunque, se ne va quella parte trasgressiva e provocatoria della moda italiana. Era sposata con l’architetto Plino Danieli.