I dati della prossima settimana saranno forieri di decisioni su possibili riaperture, anche prima della fine di aprile
Il cambio di colore che, proprio a partire da oggi, caratterizza alcune regioni fa ben sperare sulle possibili e prossime riaperture, anche prima della fine del mese. Se l’indice Rt si manterrà, infatti, al di sotto dell’1 e l’andamento epidemiologico lo consentirà, sarà possibile valutare il ritorno delle zone gialle, con la riapertura di alcuni settori.
Ad attendere, da tempo ormai, di riaprire sono i ristoranti ma anche cinema, musei e teatri. In merito a questi ultimi, il ministro dei beni culturali Dario Franceschini avanzerà la richiesta di un ampliamento rispetto ai limiti attuali che prevedono un limite di 200 persone nei locali chiusi e 400 per gli spettacoli organizzati all’aperto.
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Potrebbero finalmente trovare accoglienza le richieste di alcuni settori economici a proposito delle riaperture. I dati attuali per alcune regioni sono infatti promettenti e, se il trend resterà positivo, sarà possibile sperare nell’applicazione di misure meno restrittive con un ritorno delle fasce gialle.
Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, avverte però che in caso di riaperture, queste saranno “selettive e ponderate”. Non si può abbassare la guardia infatti pena il ritorno ad una situazione analoga allo scorso marzo. Per molte attività, insomma, la riapertura sarà probabilmente possibile solo a maggio. L’analisi dei dati della prossima settimana sarà comunque decisiva; mentre per alcune regioni si potrà sperare nel colore giallo, restano ancora tante quelle che presentano una situazione allarmante, specie in merito all’affollamento delle terapie intensive.
Dal ministero si fa quindi sapere che non è prevista una discussione in merito a possibili aperture. Si attendono allora i dati, compresi quelli della campagna vaccinale il cui andamento resta fondamentale per affrontare la situazione. Chi per primo esaurirà le vaccinazioni per gli anziani, potrà sperare in una ripartenza – ribadisce Draghi. Le percentuali in merito sono ancora troppo basse. Attualmente il 68,20%, su circa 4,6 milioni di over 80, ha ricevuto solo una dose ma, per la popolazione tra 70 e 79 anni, la percentuale risulta ancora inferiore al 20%.
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Azzardato dunque parlare di riaperture. Se le voci politiche di Forza Italia, Lega e Italia Viva vorrebbero riaperture anticipate, più cauto appare invece il Pd. Anche il ministro della Salute Speranza invita alla prudenza ribadendo la necessità di un ripristino delle condizioni ottimali per poterci pensare.
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