Non c’è ancora un movente per la strage compiuta da Renzo Tarabella, che ha ucciso moglie, figlio e proprietari di casa. La figlia superstite: “Erano seguiti dai servizi sociali. Perché nessuno si è accorto di cosa stava succedendo?”
Una strage in piena regola quella che si è consumata nella notte tra sabato 10 e domenica 11 aprile a Rivarolo Canavese, nei pressi di Torino. Un pensionato 83enne, Renzo Tarabella, ha ucciso la moglie, il figlio disabile e la coppia di proprietari di casa con una pistola regolarmente registrata. Dopo l’eccidio, è rimasto per ore a vegliare i loro corpi.
A dare l’allarme è stata Francesca Dighera, la figlia dei padroni di casa. Preoccupata perché da ore non aveva notizie dei genitori, ha allertato le forze dell’ordine, che hanno effettuato un sopralluogo. I Carabinieri hanno suonato anche all’appartamento che la coppia affittava agli anziani coniugi Tarabella. Il pensionato ha risposto, ma quando ha capito che si trattava dei militari ha puntato contro di sé l’arma, una calibro nove semiautomatica, e si è sparato in faccia, ferendosi gravemente.
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Pensionato uccide famiglia e proprietari di casa: qual è il movente?
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A quel punto i Carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno scoperto la strage. Riversi in un lago di sangue c’erano la moglie del pensionato, Rosaria Valovatto, 79 anni, e il loro figlio disabile 51enne, Wilson, oltre ai proprietari della casa, Osvaldo Dighera, 74 anni, e la moglie 70enne, Liliana Heidempergher. L’83enne invece era ancora vivo ed è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dove si trova in condizioni gravissime.
Sul caso indagano i Carabinieri del Nucleo investigativo provinciale, coordinati dal procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando. Al momento non è chiara la dinamica della sparatoria, né del movente che possa aver spinto il pensionato a compiere un gesto così drammatico. L’ipotesi più probabile è che Tarabella stesse litigando coi proprietari di questioni legate all’affitto e che la discussione sia degenerata. Sicuramente la situazione familiare del pensionato era complicata, tanto che i servizi sociali li seguivano da tempo per la disabilità del figlio Wilson.
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Come riporta Repubblica, l’altra figlia Graziella e la sua famiglia avevano preso le distanze dai genitori, per via degli atteggiamenti del padre, Renzo Tarabella. Suo marito è ancora incredulo sull’accaduto: “Era fuori di testa da un po’. Si erano chiusi e allontanati. Era una persona autoritaria, da tempo non avevamo rapporti”. E Graziella rincara la dose: “Voglio parlare con chi li seguiva e capire perché non si sono accorti di quello che stava succedendo”.