Un ex agente della polizia penitenziaria è stato fermato nell’ambito delle indagini sull’omicidio di un 80enne, ritrovato morto in casa a Catania nei giorni scorsi.
Svolta nel caso legato all’omicidio di Nunzio Nicotra, l’anziano di 80 anni ritrovato senza vita lo scorso 7 aprile all’interno della sua abitazione di Catania. Durante il weekend appena trascorso, è stato fermato un ex agente di polizia penitenziaria di 50 anni per il quale il Gip del capoluogo etneo ha convalidato il fermo. Davanti al Giudice per le indagini preliminari, l’uomo non ha confessato, ma nei giorni scorsi aveva ammesso di aver ucciso l’80enne spinto da alcune questioni economiche.
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Mercoledì scorso, 7 aprile, un anziano è stato ritrovato privo di vita all’interno della sua abitazione, sita nei pressi dell’ospedale Garibaldi di Catania. La vittima, Nunzio Nicotra di 80 anni, da quanto emerso dai successivi esami sarebbe stata accoltellata ripetutamente. A lanciare l’allarme, come riporta la stampa locale e la redazione di Fanpage, erano stati i vicini di casa dell’uomo, preoccupati perché non vedevano da giorni l’80enne. Sul posto è intervenuta la polizia che hanno avviato le indagini per ricostruire i contorni della vicenda e risalire al responsabile.
Dopo alcuni giorni, durante lo scorso fine settimana, un uomo di 50 anni, ex agente della polizia penitenziaria, è stato fermato dalla Squadra Mobile del capoluogo etneo. Il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo. Davanti al gip, il 50enne non ha reso la confessione nonostante, riporta Fanpage, nei giorni scorsi avrebbe ammesso il delitto e anche il movente al sostituto procuratore. L’indagato, durante l’interrogatorio, aveva spiegato di aver agito spinto perché Nicotra non gli avrebbe restituito dei soldi che gli aveva prestato. Su quanto affermato dall’uomo sono in corso le indagini degli inquirenti.
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L’ex agente di polizia penitenziaria nel 2006, riferisce Fanpage, era stato arrestato con l’accusa di aver ucciso a coltellate una prostituta nigeriana. In quell’occasione, il 50enne era stato dichiarato incapace di intendere e di volere e recluso nell’istituto penitenziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Alla scadenza dei termini era stato successivamente scarcerato.
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