LOL – Chi ride è fuori è il programma del momento. Conclusosi da poco tempo, lascia dietro di sè una polemica riguardo la paternità degli sketch
LOL – Chi ride è fuori è il programma del momento. Andato in onda su Amazon Prime Video è il format sulla bocca di tutti. Lo svolgimento, almeno in piano teorico, è molto semplice: dieci comici super famosi vengono rinchiusi per 6 lunghissime ore all’interno di uno studio dove potranno sbizzarrirsi con un unico scopo, quello di far ridere gli altri a crepapelle. Unico ostacolo? Nessuno dovrà accennare nemmeno a un sorriso, massima serietà. Anche la minima smorfia potrebbe causare l’esclusione.
Complice un cast di prim’ordine e la conduzione del golden boy, il giovane e frizzante rapper Fedez (spalleggiato dalla mitica discografica Mara Maionchi), la prima edizione si è conclusa con un enorme successo. Già si pensa a chi potrebbero essere i protagonisti della prossima avventura.
SPOILER: il vincitore è stato Ciro Priello del gruppo di YouTubers napoletani The Jackal. E’ riuscito a battere sul filo del rasoio la tenace Katia Follesa. I 100mila euro vinti dall’attore verranno destinati ad Action Aid. Impazzano i meme sui social, derivati dalle gag dei comici di quest’anno. Proprio su queste si sono scatenate le polemiche, perchè?
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Due degli sketch proposti all’interno della sfida all’ultima risata di LOL – Chi ride è fuori sono nell’occhio del ciclone. Sono tra le più esilaranti e riproposte sui social media per scatenare ilarità in forma di meme. Ci riferiamo all’improbabile Gioconda impersonata da Elio e alla performance da incapace illusionista realizzata sul palco da Lillo (Pasquale Petrolo), diventato ormai famoso come Posaman.
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A quanto pare i due avrebbero attinto dalle gag di altrettanti comici dell’edizione tedesca. E’ intervenuto lo stesso Lillo a propria difesa: “Quello sketch non è mio, ma nemmeno del comico tedesco. Lo abbiamo entrambi preso dal Mago di Lioz. Io però lo dichiaro apertamente fin dall’inizio. Non l’ho mai nascosto. Infatti, mostro un finto biglietto che mi avrebbe consegnato lui, in quanto suo adepto. Lo scopo del gioco è far ridere gli altri, non è mica detto con cose del proprio repertorio”.
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