Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi mercoledì 14 aprile, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha aggiornato lo stato dell’epidemia da Coronavirus, diffusasi nel nostro Paese. Stando al bollettino odierno, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza sono saliti a 3.809.193 con un incremento di 16.168 unità rispetto a ieri. In calo i soggetti attualmente positivi che ammontano a 514.660 (-4.560) ed i ricoveri in terapia intensiva: 3.490 in totale e 36 in meno di ieri. Il numero dei guariti è giunto a 3.178.976, ossia 20.251 unità in più di ieri. Purtroppo si aggrava ancora il bilancio delle vittime con 469 decessi registrati nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 115.557.
La Regione Abruzzo, si legge nelle note, ha sottratto 2 casi dal totale: 1 in quanto già segnalato da altre Regioni ed 1 in quanto non paziente Covid. L’Emilia Romagna ha eliminato 6 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.
Pubblicato ieri il bollettino riguardante l’epidemia da Coronavirus, diffusasi nel nostro Paese da oltre un anno. Stando ai dati del Ministero della Salute, il numero dei casi di contagio complessivi era salito a 3.793.033. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 519.220 così come i ricoveri in terapia intensiva che erano pari a 3.526. I guariti dall’inizio dell’emergenza erano 3.158.725. Nelle ultime 24 ore si erano registrati 476 decessi che portavano il bilancio delle vittime in Italia a 115.088.
La Regione Emilia Romagna, si leggeva nelle note, comunicava l’eliminazione di 8 casi dal totale, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.
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Il Ministero della Salute ha pubblicato nella giornata di lunedì il consueto bollettino riguardante l’epidemia da Coronavirus, diffusasi in Italia. Stando ai dati, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 3.779.594. Proseguiva il calo dei soggetti attualmente positivi che erano pari a 524.417. Tornavano in aumento, invece, i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva che ammontavano a 3.593. I guariti erano 3.140.565. Si aggravava ancora il bilancio delle vittime che portavano il totale a 114.612.
La Regione Abruzzo, si leggeva nelle note, eliminava 1 caso dal totale dei positivi in quanto duplicato. L’Emilia Romagna eliminava 8 casi, di cui 3 casi positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare e 5 casi in quanto giudicati non casi COVID-19.
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Negli Usa è stata disposta la sospensione del vaccino Johnson&Johnson. Il motivo? Alcuni casi di eccessiva coagulazione sanguigna. Nello specifico, a destare preoccupazione le condizioni di salute di sei pazienti donne di età compresa tra i 18 ed i 48 anni.
A seguito della somministrazione si sarebbe manifestata una sorta di patologia rara – quasi affine a quelle AstraZeneca. Purtroppo una delle sei pazienti sarebbe deceduta, un’altra è ricoverata. Le autorità a Stelle e Strisce hanno, quindi, disposto in via cautelativa una sospensione dopo la somministrazione di ben sette milioni.
Una notizia che scuote l’Italia appena destinataria di 184mila dosi su cui si punta fortemente per far decollare la campagna vaccinale. Sul punto si è espresso il Ministro della Salute Roberto Speranza il quale dopo aver investito della questione l’Aifa ha predicato cautela.
“Nei prossimi giorni valuteremo quale sarà la strada più idonea da percorrere. Quello che ci auguriamo è di scogliere tutti i nodi su questo vaccino ed iniziare ad utilizzarlo” questo quanto dichiarato dal Ministro. La questione Johnson&Johnson deve essere risolta in breve tempo considerato che proprio su questo siero avrebbe scommesso l’Esecutivo.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Vaccino Johnson&Johnson sospeso negli Usa. Il ministro Speranza: “Valuteremo anche noi”
Ospiti ieri della trasmissione Uno Mattina in onda su Rai 1 i professori Massimo Galli e Paolo Magri si sono espressi in merito alla pandemia ed all’attuale quadro epidemiologico. In particolare su quella che sarebbe la natura del Covid ed i riverberi sulla vita della popolazione mondiale. La conduttrice Monica Giandotti ha chiesto cosa pensasse il professor Magri della reticenza della Cina in ordine a delle indagini sul campo. L’illustre ospite ha spiegato che l’ONU è un organismo sovranazionale che dovrebbe basare le proprie indagini sul consenso degli stati membri. Eppure con il Paese del Dragone si sarebbe mosso molto cautamente.
Al professor Galli è stata posta, invece, una domanda più che mirata: “Da dove si è sviluppato il Covid?”. Per il direttore del Centro malattie infettive di Milano, è ancora difficile da stabilire. Ad oggi non si sa se l’animale da cui poi si è verificato il salto di specie sia davvero il Pangolino. Per Galli, purtroppo, di pandemie ce ne saranno altre. Tuttavia non credeva che si sarebbe registrata una seconda Sars bensì più un’influenza maggiormente aggressiva.
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Il professore non ha dubbi. Nei prossimi 10/20 anni si registrerà una nuova pandemia. Questa “previsione” deve far riflette gli Stati per non farsi cogliere impreparati.
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