Il killer è un ragazzo di 19 anni, ex dipendente della società. Gli spari sono avvenuti lo scorso giovedì verso le 23:00.
“It is with a heavy heart that I write to you regarding the tragedy that occurred at our FedEx Ground facility in Indianapolis last night … Our priority right now is in responding to the situation on the ground and helping our team members and law enforcement.”
— FedEx (@FedEx) April 16, 2021
L’ennesima tragedia ha scosso gli Stati Uniti, dove un nuovo episodio di violenza ha rianimato il dibattito sull’uso delle armi. Il tragico evento è avvenuto lo scorso giovedì intorno alle ore 23:00. Siamo nella popolata Indianapolis, capitale dello Stato dell’Indiana e capoluogo della contea di Marion, dove otto persone sono morte e diverse sono rimaste gravemente ferite in una sparatoria nel piazzale di un deposito Fedex, nei pressi dell’aeroporto locale. Illesi gli agenti delle forze dell’ordine.
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Il killer è un ex dipendente della compagnia
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Il responsabile degli spari è un 19enne, Brandon Scott Hole, ex dipendente della compagnia. Secondo quanto ha riferito un testimone, citato dai media locali, l’assassino armato di fucile automatico ha iniziato a sparare contro le persone nel piazzale dello stabilimento FedEx, azienda di trasporto specializzata in spedizioni espresse. Le fonti ufficiali scrivono che l’aggressore si è in seguito suicidato. Attualmente, cause e dinamiche dell’incidente restano ignote. Il CEO di FedEx, Frederick W. Smith, ha espresso il dolore in una dichiarazione, precisando che le otto vittime erano dipendenti dell’azienda: “questa è una giornata devastante, non ci sono parole per descrivere quello che è accaduto: siamo tutti scossi.”
Il tragico evento dello scorso giovedì sera ha rianimato il dibattito riguardo l’uso delle armi negli Stati Uniti. In merito, Joe Biden ha sottolineato la necessità di revisionare le loro norme a causa del crescente numero di vittime negli Stati Uniti per violenza delle armi, la cui cronicità ne ha fatto una vera “epidemia in America” e – continua il leader democratico – “non bisogna accettarla, dobbiamo agire.”
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Questa è la terza sparatoria registrata a Indianapolis. Il bilancio della prima (a gennaio) segna cinque vittime tra cui una donna incinta; mentre quello della seconda (a marzo) annovera quattro vittime, di cui un bambino.
Fonte NbcNews