Il tweet shock partito dal profilo ufficiale di “Ballando con le Stelle” (@Ballando_Rai), la trasmissione dedicata alla danza di Rai Uno condotta da Milly Carlucci, è finita in Procura.
Mi è stato segnalato che dall’account @Ballando_Rai è stato effettuato il retweet di un messaggio volgare e di cattivo gusto. Ho subito avvisato i miei referenti in Azienda che avevano già provveduto a far cancellare il retweet e stanno procedendo agli accertamenti del caso.
— Milly Carlucci (@milly_carlucci) April 15, 2021
Le parole pubblicate sul profilo ufficiale Twitter di “Ballando con le Stelle” sono quasi impronunciabile e la conduttrice interviene per rassicurare il suo pubblico. Intanto però la polizia postale ha avviato le indagini per capire cosa sia realmente successo.
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Il tweet dello scandalo partito dal profilo di “Ballando con le Stelle”: cosa c’era scritto?
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“Sapete cosa mi manca del mio lavoro? Succhiare il ca**o del mio capo nei ce**i, era una cosa che amavo da morire”. Sono queste le parole impronunciabili apparse sul profilo ufficiale Twitter della trasmissione di Rai Uno “Ballando con le stelle”.
Quando si sono accorti delle parole che sono apparse in quel tweet di cui ancora oggi tutti parlano era già troppo tardi. Quella frase volgare che, secondo le malelingue, sarebbe rivolta alla conduttrice ha fatto il giro del web.
Forse un errore, probabilmente un operatore dei social poco attento ha retwittato quella frase dal contenuto volgare. Magari senza nemmeno accorgersene. Se è così, però, saranno guai.
Immediatamente Milly Carlucci ha preso le distanze da quanto apparso sul social network. “E’ stato effettuato il retweet di un messaggio volgare e di cattivo gusto. Ho subito avvisato i miei referenti in Azienda che avevano già provveduto a far cancellare il retweet e stanno procedendo agli accertamenti del caso“.
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In una nota ufficiale, la Rai fa sapere che “sta procedendo con la denuncia presso la polizia postale“. I vertici Rai si scusano con gli utenti per quanto avvenuto e, stando a una prima ricostruzione, l’episodio sarebbe frutto di “un accesso non autorizzato“.