Yara Gambirasio: dieci anni fa il ritrovamento, in un campo, del corpo senza vita di una tredicenne
La sera del 26 novembre 2010, un’adolescente di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, esce dalla palestra in cui era recata per il consueto allenamento. La giovane è diretta verso casa, distante circa 700 metri, ma “qualcuno” ha deciso diversamente per lei e la condurrà nel luogo in cui troverà la morte a soli tredici anni.
Il corpo di Yara sarà ritrovato a tre mesi esatti dalla scomparsa, in un campo a pochi chilometri lontano da Brembate. Da lì partiranno le indagini che, attraverso l’analisi dei reperti ritrovati e gli indumenti indossati dalla giovane, porteranno prima all’arresto di un operaio rivelatosi, successivamente, estraneo ai fatti e poi a quello di Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva nel 2018.
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Massimo Giuseppe Bossetti condannato all’ergastolo anche in appello per l’omicidio di Yara Gambirasio #chilhavisto
Pubblicato da Chi l’ha visto? su Lunedì 17 luglio 2017
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Il corpo esanime di Yara giace in un campo di Chignolo d’Isola, a pochi chilometri da Brembate. Sul cadavere una serie di ferite che ne determineranno la morte, con ogni probabilità, insieme al freddo intenso di queste zone. Le indagini della scientifica isoleranno tracce di Dna maschile rinvenute su alcuni indumenti indossati dalla ragazza.
A partire da quel momento, si apre una complessa ricerca, attraverso numerosi prelievi di campioni di Dna, volta all’identificazione di quello che sarà denominato “Ignoto 1”. Un elenco di lavoratori edili, residenti della zona, famigliari, iscritti al centro sportivo e i soci di una discoteca locale viene, quindi, passato al setaccio. Dopo migliaia di tentativi, si arriva al nome di Damiano Guerinoni il cui Dna risulterà essere simile a quello dell’Ignoto 1. Le indagini scandagliano l’intera famiglia fino all’individuazione di Benedetto Giuseppe Guerinoni, identificato come il padre biologico dell’Ignoto 1.
Le ricerche della madre conducono invece ad Ester Arzuffi il cui figlio, Massimo Giuseppe Bossetti, restituirà lo stesso profilo del Dna dell’Ignoto 1. Ad accrescerne l’ipotesi di colpevolezza saranno anche le telecamere di sorveglianza che riprenderanno più volte il furgone del Bossetti proprio davanti alla palestra da cui uscirà Yara.
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