Il triste epilogo di una scomparsa: Serena Mollicone

Arce: la diciottenne Serena Mollicone viene ritrovata morta in un boschetto. Le indagini porteranno al rinvio a giudizio della famiglia Mottola e di due carabinieri

Serena Mollicone, la Procura di Cassino autorizza la proroga per l’opposizione alla richiesta di archiviazione….

Pubblicato da Chi l’ha Visto & Quarto Grado news su Martedì 12 maggio 2015

 

Serena Mollicone, una diciottenne di Arce, in provincia di Frosinone, scompare nel nulla il 1 giugno del 2001. Il suo corpo sarà ritrovato dopo due giorni in un boschetto, a Fontecupa. Mani e piedi sono legati con nastro adesivo e fil di ferro, sulla testa invece un sacchetto di plastica.

Un atroce delitto di cui, inizialmente, sarà accusato Carmine Belli, un carrozziere di Rocca d’Arce. Sarà lui a subire un processo ed un arresto e poi ad essere sollevato da ogni accusa nel 2004. Le indagini porteranno quindi alla caserma dei carabinieri di Arce. E’ proprio lì che, secondo l’accusa, sarebbe stata uccisa Serena per poi essere condotta altrove per depistare le indagini. Il comandante, maresciallo Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco saranno accusati di omicidio e occultamento di cadavere. A questi si aggiungeranno altre due persone: il sottufficiale Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano accusati rispettivamente di concorso in omicidio e favoreggiamento.

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Il caso Mollicone: vent’anni e ancora nessuna giustizia

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Pubblicato da Chi l’ha Visto & Quarto Grado news su Giovedì 11 febbraio 2016

 

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Ci vorranno 19 anni prima che si avvii un processo per l’omicidio di Serena. Dopo il ritrovamento del corpo, infatti, le indagini non portarono a nulla di concreto fino al 2008, quando il brigadiere Santino Tuzi dichiarerà che in caserma, quel giorno di giugno, si era presentata una ragazza. La questione però non poté essere chiarita perché, giorni dopo, Tuzi si suicidò. Tre anni più tardi, l’ex comandante dei Carabinieri, Franco Mottola, il figlio e la moglie saranno rinviati a giudizio insieme ad altri due carabinieri.

Le analisi condotte attraverso una seconda autopsia sul corpo di Serena e la richiesta portata avanti dal padre, Guglielmo Mollicone, di eseguire rilievi nell’ex caserma dei carabinieri, porteranno a nuovi risvolti. La compatibilità tra le ferite rinvenute sul corpo e la rottura di una porta della caserma e tra la porta e i frammenti rinvenuti sul nastro con cui Serena fu imbavagliata porteranno a concludere che, proprio la caserma, sarebbe stato il luogo del delitto.

Il mistero del suicidio del brigadiere, inoltre, ha avallato ulteriormente questa ipotesi. La diciottenne sarebbe stata colpita da Marco Mottola e avrebbe battuto con violenza la testa contro una porta. Quindi, sarebbe stata condotta nel bosco e finita, per soffocamento, con un sacchetto di plastica. Serena, quella mattina, si sarebbe recata in caserma per denunciare i traffici di droga di cui era venuta a conoscenza e nei quali sarebbe stato implicato lo stesso aggressore.

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CHI L’HA VISTO ha mandato in onda un servizio dedicato all’omicidio di Serena Mollicone. Parla un ex amante di Santino…

Pubblicato da Chi l’ha Visto & Quarto Grado news su Giovedì 24 dicembre 2015

 

Il 16 aprile scorso si è tenuta la seconda udienza del processo: a distanza di vent’anni dall’omicidio si spera di poter far luce, finalmente, su un caso durato fin troppo.

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