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Musica

Achille Lauro intervista alla Feltrinelli: “Conosco il bene e conosco il male”

Achille Lauro, ospite dell’incontro in streaming alla Feltrinelli, presenta il suo ultimo album rispondendo alle domande del giornalista Andrea Laffranchi. Si è raccontato a 360° e noi di Yeslife eravamo presenti all’evento riservato.

Achille Lauro (getty images)

E’ trascorso più di un anno da quando l’Italia vive in piena pandemia, un periodo difficile un po’ per tutti ma non per Lauro che in quattordici mesi fa uscire ben due album, partecipa a Sanremo come concorrente con Me ne frego e nel 2021 come ospite d’onore e si consacra come artista, elevandosi di livello fino a diventare uno dei più poliedrici e originali del nostro panorama.

Dai trasformismi e gli eccessi fino al minimalismo più estremo con Marilù che ‘Non ha bisogno di aggiungere altro, un po’ come fu per C’est la vie‘, evidenzia il cantautore romano.

Ho lavorato tante notti sveglio per la musica e ho tanti brani ancora nel cassetto, frutto di generi diversi che ho incasellato. Sono fortunato perché pur non essendo album mainstream le discografiche hanno avuto sempre fiducia in me’.

E alla domanda riguardo l’immagine che presenzia sul suo ultimo lavoro risponde: ‘Quando ci si rende conto di essere a un bivio ci si sente un po’ ‘impiccati’ come la copertina del mio album‘.

Ma qual è la sua canzone che l’ha sorpreso di più? “Mentre 16 marzo, è una di quelle che mi piace di più e che sento mia, ci ho lavorato quasi in maniera ossessiva, Bam bam twist mi hanno dovuto convincerla per farla uscire. Mi sembrava frivola, a me piacciono le canzoni struggenti’.

E’ arrivato un traguardo importante per l’artista romano, quasi 10 anni di carriera ma cosa ha in mente per festeggiarlo? ‘Per me l’inizio della mia carriera non è da contare dal mio primo album ma dagli inizi ossia quando avevo 11 anni. Avrei organizzato comunque qualche evento per celebrarlo ma ora bisogna pensare a uscire da questa emergenza. La prima cosa che voglio fare quando si potrà tornare alla normalità è partire, tante cose che per molti sono ‘normali’ non le facevo neanche prima perché risulta difficile andare dove c’è molta gente e rischiare situazioni scomode’.

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Ecco qual è la mia parte più femminile

Achille Lauro (getty images)

 

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Le domande di Andrea Laffranchi si fanno incalzanti ma Achille sa come rispondere: ‘Qualcuno sottovaluta la mia arte? Probabile ma la mia non è una corsa, è una maratona prima o poi come si dice a casa mia ‘li faccio tutti’!’

E riguardo alle canzoni del suo ultimo album Lauro ripercorre alcuni frammenti di esso: ‘Femmina ferma una sfumatura caratteriale che molti maschi hanno, nascondendosi dietro la virilità. Questo atteggiamento è pericolosamente comune. E’ un pezzo senza costrizioni, sincero’. Invece per quanto riguarda un altro brano, Latte+, spiega: ‘Latte+ è la bevanda corretta che bevono nel film Arancia meccanica che è il simbolo dei ragazzi fuori, quel ‘a noi ci serve di più’.

E aggiunge: ‘I miei brani provengono tutti dall’esperienza della mia vita, non ho una musa ispiratrice nello specifico, sono più di una, sono i miei trascorsi: è tutto vero. E non scrivo un pezzo triste d’amore se non sto soffrendo‘.

Dopo l’esperienza Sanremese come si sente Lauro? I progetti di Sanremo mi hanno portato via 5 mesi giorno e notte, per via delle costrizioni anti-covid l’abbiamo dovuto rendere addirittura più minimal. Tuttavia in questo periodo ho costruito la mia carriera, ho saturato il mercato discografico in un certo senso, ho centuplicato quello che avevo fatto 3 anni fa ma non ho vissuto realmente. Ora mi piacerebbe fare delle esperienze, magari partire con uno zainetto e poi avere qualcosa da raccontare‘.

E riguardo invece la sua paura non ha dubbi: l’aereo. ‘Sto bene con i piedi per terra, Mi spaventa essere a diecimila metri di altezza con tanta gente intono. Se dovessi precipitare preferirei farlo da solo, in silenzio’.

Ma di Schille Lauro spicca una frase che ha espresso in uno dei suoi quadri a Sanremo:  ‘Sessualmente tutto, genericamente niente‘.

Ma qual è la parte più femminile di Lauro? ‘Sono diventato allergico al mondo maschile omofobo e sessista che ho ripudiato. Non punto il dito ma in periferia c’è un problema culturale’.

La sua vita sicuramente è sopra le righe e alla domanda qual è la cosa più folle che ha fatto, risponde: ‘Non si può dire. La mia è una vita spericolata, ho fatto di tutto e questo oggi fa parte del mio bagaglio. Certe esperienze mi hanno reso come sono adesso una persona equilibrata, stakanovista e con dei principi. Conosco il bene e conosco il male‘.

Achille Lauro è cresciuto in fretta, già a 14 anni ha scelto di andar via di casa e andare a vivere con il fratello maggiore: Io è come se avessi vissuto 5 anni prima della mia generazione perché sono cresciuto con mio fratello e i suoi amici che erano più grandi di me e non solo, quindi quando avevo 11 anni vivevo già quello che vivevano i ragazzi di 16/20 anni’.

Achille è anche un imprenditore musicale e spiega il suo punto di vista riguardo le scelte di oggi: ‘I numeri hanno confuso le persone perché 10mila ragazzi di oggi fanno 100 volte i numeri di quelli della mia generazione. Quindi per quanto i numeri influenzino è uno specchio per le allodole. E’ normale che chi ha 15 anni oggi, scarica di più. Io ho mollato la trap quando è esplosa, sono un outsider’.

Achille Lauro (getty images)

Chiude l’intervista spiegando il suo punto di vista riguardo il successo:

E’ tutta la vita che faccio il contrario di quello che mi consigliava la discografica come per esempio tornare a Sanremo, distruggere un format.. Faccio quello che le persone vedono come un rischio. Il successo è dove le persone non vedono. Non bisogna avere paura di quello che le persone non vedono perché il successo è una cosa nostra. Non ho mai inseguito il successo ma solo la mia volontà.’

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