Nei giorni scorsi, una giovane madre di 30 anni è stata uccisa all’interno della sua abitazione: per l’omicidio è stato fermato l’ex compagno.
Uccisa nel sonno a coltellate mentre era abbracciata al figlio di neanche due anni. Sarebbe stata uccisa così una madre di 30 anni nella notte dello scorso 18 aprile nella sua abitazione di Sao Pedro da Aldeia, in Brasile. A ricostruire il delitto, la polizia attraverso anche il racconto della nonna della vittima. Gli investigatori hanno fermato l’ex compagno della 30enne che, presentatosi in caserma, ha respinto le accuse affermando di aver colpito la donna per legittima difesa durante una lite.
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Lais Goncalves da Silva, una 30enne madre di tre figli, è stata assassinata a coltellate all’interno della sua abitazione. Il delitto si è consumato nella notte dello scorso 18 aprile a Sao Pedro da Aldeia, città nello stato di Rio de Janeiro, in Brasile. La polizia ha avviato le indagini, durante le quali, ha ascoltato i familiari della vittima, tra cui la nonna. Quest’ultima, riporta la redazione del tabloid britannico The Sun, avrebbe raccontato che la nipote sarebbe stata uccisa nel sonno mentre dormiva abbracciata ad uno dei suoi tre figli, un bambino di 1 anno e 9 mesi.
Una versione smentita dall’ex compagno 24enne di Lais che, scrive The Sun, alcuni giorni dopo si è presentato in caserma affermando di aver colpito la 30enne per legittima difesa. L’uomo ha spiegato di essersi recato in casa della ex per vedere il figlio, ma ha iniziato a litigare con Lais, la quale avrebbe impugnato un coltello. A quel punto, secondo il suo racconto, il 24enne ha strappato il coltello dalle mani della donna e l’ha colpita per difendersi.
Gli inquirenti, che si stanno occupando delle indagini, sembrano non credere al ragazzo che è stato fermato. Secondo quanto riporta The Sun, gli investigatori ritengono che il 24enne abbia aggredito e ucciso la ex fidanzata perché non accettava la fine della loro relazione. A sostegno di tale tesi, una denuncia sporta da Lais qualche giorno prima del delitto: la giovane madre aveva raccontato di essere stata aggredita dal ragazzo, per il quale era stato emesso un ordine restrittivo.
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Al momento, dunque, il caso è stato registrato come un femminicidio. Se le accuse nei confronti del sospettato dovessero essere confermate rischia una pena sino a 30 anni di reclusione.
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