All’origine dell’incidente vi è l’esplosione da bombole d’ossigeno “immagazzinate senza rispettare le condizioni di sicurezza.“
At least 82 people were killed and 110 injured in a fire that erupted saturday night into Sunday at an infectious hospital in Baghdad, in an intensive care unit treating patients with COVID-19
Pubblicato da Annette Nicholson su Lunedì 26 aprile 2021
Il bollettino delle vittime è drammatico. Sale a 82 il numero dei morti a causa dell’incendio esploso in un ospedale di Baghdad. Ad annunciarlo è il ministero dell’Interno iracheno. Secondo il portavoce Khaled Al-Muhanna, le fiamme sono divampate all’alba di domenica nella struttura di Ibn al-Khatib. Ubicata in prossimità del ponte Diyala, nell’area sudorientale della capitale Baghdad, la struttura ospedaliera è adibita alle cure anti-SARS-CoV-2.
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🚨Fire tears through COVID hospital in Baghdad killing at
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Iraq •…
Pubblicato da CherryMedia CCTV su Domenica 25 aprile 2021
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Stando a quanto riferiscono i media locali citati dalla CNN, l’origine della deflagrazione risiede nell’esplosione di bombole d’ossigeno “immagazzinate senza rispettare le norme di sicurezza.” In particolare, l’esplosione è partita da un reparto di terapia intensiva con l’improvviso scoppio del serbatoio per l’ossigenoterapia. Secondo un ultimo rapporto del ministero dell’Interno, “82 persone sono state uccise e 110 ferite”; 90 persone sono state salvate.
Secondo quanto riporta la dichiarazione della Protezione Civile, ad alimentare la criticità della situazione nella struttura di al-Khatib è anche la notifica relativa all’assenza di dispositivi di protezione antincendio. Inoltre, la maggior parte delle vittime, si legge nella dichiarazione, è deceduta perché priva di sistemi di ventilazione; mentre altri sono morti soffocati a causa delle esalazioni di monossido di carbonio.
Il comunicato del premier iracheno Mustafa al Kadhimi dichiara tre giorni di lutto nazionale. Il primo ministro ha inoltre assicurato l’avvio delle indagini, precisando che una simile tragedia è l’ennesima “prova di negligenza“. Il numero elevato dei decessi è dovuto anche al mancato intervento dei vigili del fuoco, i cui membri non sono riusciti ad accorrere immediatamente sul luogo dell’incidente a causa della localizzazione dell’ospedale, situato in un agglomerato agricolo e remoto di Baghdad. Per la Commissione governativa per i diritti umani la tragedia è un vero crimine nei confronti dei pazienti Covid-10, i quali hanno affidato la loro vita al ministero della Salute, e “invece di essere curati sono morti tra le fiamme.”
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Continuano le proteste davanti all’ospedale, dove famiglie e giovani indignati si sono riuniti per gridare alle dimissioni di Hasan Mohamed Abas, responsabile della Salute.
Fonte CNN
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