Covid-19 | Variante Indiana, cresce il timore sulla sua diffusione in Italia

Cresce la paura sulla circolazione in Italia della cosiddetta variante indiana del Covid-19: dopo due casi in Veneto, ora è allarme nel Lazio.

Covid-19 variante indiana Lazio
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Sale la preoccupazione per la circolazione della nuova variante indiana in Italia. La prima regione ad averne rilevato la presenza il Veneto. Un padre ed una figlia di Bassano del Grappa – provincia di Vicenza- di rientro dall’India sarebbero risultati positivi al virus. A comprovarne l’affezione da variante l’Istituto zooprofilattico del Veneto. È stato il Governatore Luca Zaia a darne notizia il quale ha contestualmente sottolineato come non bisogna lasciarsi andare a timori ed allarmismi.

Eppure la questione inizia a destare non poche preoccupazioni anche nel Lazio. In particolare, sotto la lente di ingrandimento, la comunità Sikh di Latina all’interno della quale sarebbe scoppiato un focolaio che oggi conta più di 300 casi positivi.

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Variante Indiana, cresce il timore nel Lazio: sotto controllo comunità Sikh di Latina

Covid-19 nuova mutazione variante inglese
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Preoccupa il focolaio Covid innescatosi nella comunità Sikh di lavoratori agricoli insediata a Latina, in relazione ad una possibile circolazione della variante indiana. Sul punto si è espresso l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato il quale ha dichiarato, riporta la redazione di Leggo, che è in corso una attenta analisi ed attività di tracciamento. A condurre gli esami la Prefettura, l’Asl e le autorità religiose.

Il professor Fabrizio Pregliasco ha cercato di far chiarezza circa le potenzialità di queste varianti. Per il virologo il punto più critico sarebbe rappresentato dalla circostanza per la quale presenta due mutazioni della proteina spike. Ciò si traduce in una sua maggior capacità di aggredire l’uomo. Tuttavia sul punto ha chiarito, ospite alla trasmissione Agorà, che bisognerà capire quanto sia più contagiosa e se è indenne al vaccino. Uno studio israeliano avrebbe già dato un riscontro positivo per il quale pare che il Pfizer protegga abbastanza contro tale variante.

Meno ottimista il professor Crisanti , il quale – riporta Leggo– immediatamente rileva come se sia arrivata in Veneto allora è possibile che già abbia raggiunto altri luoghi. Ciò per una primaria ragione: l’Italia non ha grandi capacità di tracciamento.

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Coronavirus bollettino 23 aprile
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Il professore sostiene che la variante indiana, facendo da eco a Pregliasco, sia maggiormente trasmissibile. Anch’egli però non si sbilancia sugli effetti che il vaccino è in grado di avere su di essa.

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