Intervista esclusiva a Mauro Di Maggio, il cantante ha rivelato ha Yeslife alcuni momenti della sua esperienza e qualche aneddoto
Mauro Di Maggio è un cantante di fama internazionale con la sua musica pop si è fatto conoscere da tante persone che ancora oggi lo seguono e lo supportano.
Sanremo giovani è stato il suo trampolino di lancio, il suo primo brano Non so è stato l’esordio ed oggi dopo venticinque anni è tornato a cantarla in un’altra versione.
Noi curiosi delle sue esperienze, abbiamo fatto all’artista qualche domanda. Ecco cosa ha raccontato a Yeslife Mauro Di Maggio
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Mauro, partiamo dall’inizio cosa ha rappresentato per te partecipare a Sanremo giovani?
Avevo 19 anni, da poco preso il diploma di maturità, su quel palco così tanto sognato ho vissuto una realtà non realtà. Ricordo la felicità ed al contempo la confusione. La sensazione di vivere quella dimensione non così pienamente; avrà probabilmente inciso, a rendere il tutto così ovattato, la mia poca esperienza di allora. In ogni caso ho vissuto un bellissimo sogno! Da lì è partita la mia carriera musicale, da quel bel ricordo, da “Non So”.
1996, sono passati venticinque anni. Pensi che Sanremo di ieri abbia da insegnare al Sanremo di oggi? O viceversa?
Non credo. Il Sanremo di oggi sa benissimo di provenire dal Sanremo di ieri.
Dopo quella esperienza hai mai pensato di tornare sul palco dell’Ariston?
Si certo. Ho Provato a partecipare un paio di volte anni fa l’ultima volta nel 2006, poi non ho più provato. Vedremo nel futuro.
La radio è una delle tue grandi passioni, secondo te perché è uno dei settori che vale in ogni periodo storico?
Per la magia della musica che si propone ma soprattutto per il contatto che si crea con gli ascoltatori. Un contatto anche esso magico surreale anche un po’ immaginario, ma senza dubbio entusiasmante.
Hai aperto l’unico concerto italiano di Britney Spears, cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
Una esperienza divertente e mozzafiato soprattutto per il tipo di palco su cui cantavo e suonavo. Un palco internazionale, il palco di Britney Spears.
Tra tutte le collaborazioni, qual è quella che ti è rimasta nel cuore?
Ho avuto la fortuna di collaborare con molte personalità artistiche speciali. Tra cui Ron, Ambra Angiolini, Renato Zero, Michele Placido e tanti altri tra artisti, produttori autori. Ogni incontro ha sempre aggiunto qualcosa di bello e significante nella mia vita.
Hai lavorato a fianco di grandi personaggi come Mara Maionchi, Ambra Angiolini e Renato Zero. Chi è stato il tuo preferito?
Un aneddoto Una giornata intensa, particolare e divertente l’ho vissuta di recente durante le registrazioni del videoclip Zero Il Folle di Renato Zero. Interpretavo come attore Renato Zero (giovane) insieme a lui nel video che interpretava se stesso ai giorni d’oggi. E’ stata una esperienza come fosse una favola. Vestire gli abiti dell’epoca di Renato, essere truccato come lui, apprendere da Renato stesso le sue movenze, i suoi gesti così da poterli emulare nel video. Ho vissuto qualcosa di surreale, fuori dal tempo, di magico. Divertente è stato quando, abbiamo dovuto girare delle scene in esterno, scene che poi non sono state montate nel video. Dovevo girare nel centro di Roma vestito così.. da Renato. Vedere i volti delle persone stupite, incredule, sorridenti che a volte mi chiamavano “Renatino”!!. Beh.. che giornata indimenticabile.
Non so, la canzone dell’esordio e la nuova versione. Perché la decisione di cambiarla?
Questa canzone autobiografica racconta un periodo sentimentale vissuto. Quando si è fortemente rapiti da un amore non corrisposto, diventa impossibile dedicarsi ad altre persone anche ad altro in genere. Ci si trova, inermi, immobili di fronte ad altre situazioni sentimentali, quasi spenti. Una sensazione che ho vissuto più di una volta, che rende prigionieri. Da questa esperienza è nata Non So. Non so scrivere poesie o regalarti il sole. Dopo quasi 25 anni ho sentito forte il desiderio di riavvicinarla a me. Di renderla più attuale rispetto a come vivo la musica oggi, la musica che produco. Così ho realizzato questa nuova versione che spero amerete.
Il covid ha messo ko gli artisti, pensi che le cose sarebbero potute andare diversamente?
In questa Italia deturpata e offesa no, purtroppo. Non è quello che la musica e l’arte italiana meritano, anche se così è. Ma questo è ciò che vivono anche altri settori. Mi verrebbe da citare il Maestro Battiato con Povera Patria, dice tutto!
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Progetti futuri?
Le nuove canzoni, pubblicare il nuovo album e continuare ogni giorno ad esprimere e realizzare arte in ogni sua forma musicale e visiva. Poi il mio progetto resta sempre quello di vivere l’inaspettato, il più bell’inaspettato di sempre.. sempre con la musica.. ovvio!
BEATRICE MANOCCHIO