Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato approvato dal Senato: nel PNRR non è presente il Cashback. Cosa succede ora?
Il Covid-19 ha messo in ginocchio i sistemi sanitari di tutto il mondo e ha generato una grave crisi economica. L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto notevole anche sull’economia e sulla finanza: basta dare uno sguardo ai principali indicatori come Pil, Investimenti e Consumi. Tralasciando numeri complessi, è facile notare come settori come il Turismo o il Wedding abbiano registrato un crollo notevole sotto tutti i punti di vista.
Ripartite non è per niente semplice. Per questo motivo l’Europa spinge per un piano coeso tra tutti gli Stati membri dell’Unione. Il Governo italiano, dal canto suo, ha deciso di ideare un Piano nazionale di ripresa e resilienza che sarà presentato alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation Eu, il fondo approvato dal Consiglio Europeo per fornire aiuti agli Stati membri colpiti dalla Pandemia. Il PNRR di Draghi ha ottenuto il via libera anche dal Senato. Nel Recovery Plan, è saltata all’occhio una cosa non di poco conto: mancano infatti rimandi a Cashback e Quota 100.
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Recovery Plan, cosa succede al Cashback con l’approvazione del PNRR
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Il Governo Conte aveva deciso di lanciare uno strumento per ridurre l’evasione fiscale. Il Cashback prevede un rimborso di una percentuale del 10% per gli importi spesi nei negozi fisici (quindi non online) usando carte di credito, debito, prepagate o strumenti di pagamento digitale. Come se non bastasse, esiste anche un Super Cashback: quest’ultimo è un premio di 1.500 euro per ogni sei mesi assegnato ai primi 100mila cittadini (classificati per numero di transazioni).
Questo strumento, per quanto intrigante e innovativo, presenta diverse falle. La classifica ancora oggi sta avendo diversi scossoni perché il Governo ha dovuto eliminare i cosiddetti furbetti. Alcune persone stavano davvero esagerando ed effettuavano pagamenti con le carte in modo ignobile. Il Cashback non figura nel testo del Piano Nazionale di ripresa e resilienza. Il nuovo Governo ha deciso di tagliare due delle misure fortemente volute dal Governo Conte nel piano da presentare all’Europa entro il 30 aprile.
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Il Governo Draghi, tuttavia, dovrebbe semplicemente realizzare alcune modifiche al Cashback inserendole nella prossima Legge di Bilancio. In alternativa, Draghi potrebbe anche decidere di non rinnovare il programma alla scadenza del primo semestre (1° luglio 2021).