Mina. La Tigre di Cremona è lontana dall’occhio pubblico da oltre 40 anni. Una scelta che ha sempre destato sgomento e perplessità. Cosa l’ha spinta a ritirarsi a vita privata? Tutte le informazioni su uno dei miti più prestigiosi della canzone italiana
Grande, grande, grande non è solamente il titolo di uno dei successi più conosciuti di Mina, è sicuramente il modo più semplice e, al tempo stesso, veritiero di descriverla. La Tigre di Cremona rappresenta una delle più illustri interpreti della storia del panorama musicale italiano. La sua voce è un patrimonio nazionale: riconoscibilissima, profonda, versatile e dall’ampiezza incommensurabile.
Correva l’anno 1958 quando, appena diciottenne, salì sul palco del locale Bussola a Marina di Pietrasanta, in Versilia. Prese il microfono in mano e senza imbarazzo incantò i presenti, ignari di assistere alla nascita di una stella. Gli inizi con il gruppo Happy Boys, i primi passi negli anni ’50 e il boom nel decennio successivo con la sua prima hit, Tintarella di luna.
Quella di Mina è una carriera che non ha eguali, è diventata iconica, una vera e propria diva, che ha portato (e porta tuttora) lustro al nostro paese in tutto il mondo. Nel 1978 la scelta del suo ritiro dalla scena pubblica. Il motivo è straziante.
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Il 23 agosto 1978 è una data significativa per la musica italiana. Segna, infatti, il ritiro definitivo dalle scene di Mina. La cantante si esibì per l’ultima volta proprio lì dove aveva iniziato, nello stesso locale che l’accolse da ragazzina in Versilia.
Le generazioni più giovani la conoscono per il patrimonio culturale che ha lasciato e per i racconti dei genitori di questa donna straordinaria, quest’animale da palcoscenico che, inspiegabilmente, mollò tutto all’apice della sua carriera. In molti si sono chiesti il motivo e lo fanno ancora oggi.
E’ spontaneo fare un parallelismo con un altro personaggio che fece la stessa scelta, più o meno nel medesimo periodo; stiamo parlando di Lucio Battisti. Da lui, forse, il pubblico poteva aspettarselo, era sempre stato insofferente ai media, schivo, riservato, una volta dichiarò addirittura di preferire l’olio di ricino alla televisione. Caso opposto, invece, rappresentava Mina che, apparentemente, sembrava nata per stare davanti a una telecamera ed era osannata dalle folle.
Nessuno poteva aspettarsi che dietro ci fosse sofferenza, che provasse addirittura disagio nell’apparire su un palcoscenico. Non concesse il bis come faceva di solito durante quel suo ultimo concerto. Un addio che ha fatto soffrire i fan ma che, indubbiamente, ha contribuito alla creazione di una leggenda.
Lontana dai media ma non dall’arte, dalla musica, che è radicata dentro di lei. Mina non si fa vedere ma si fa sentire. Nonostante la lontananza dalle scene, dalla fine degli anni ’70 in poi non ha mai smesso di produrre.
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Al 1998 risale il fantastico disco Mina Celentano, e poi la cover di Oggi sono io di Alex Britti, la collaborazione con Ornella Vanoni nel 2008 con l’uscita del brano Amiche mai, l’album con Ivano Fossati del 2019 e la sua voce in prestito a spot di brand di prestigio (Barilla e TIM tanto per citarne alcuni).
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