Il è stato escluso dal Recovery Plan: quali sono i possibili scenari sul futuro della misura fortemente voluta dal Governo Conte.
La domanda dei cittadini italiani è al momento una sola: cosa ne sarà del Cashback? Il Governo Draghi ha presentato il Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza e ha deciso di non confermare questa misura. Il Governo Conte II, a cavallo tra dicembre 2020 e gennaio 2021, lanciò questo sistema di incentivi per favorire i pagamenti con carte di credito, di debito o strumenti elettronici a favore del contante.
Con questo strumento, lo scopo del Governo precedente era quello di ridurre l’evasione fiscale e di aiutare i negozi fisici fortemente colpiti dalla pandemia. Tra lockdown, quarantene e zone rosse, gli italiani hanno speso tantissimo sul web. Lo Stato decise per l’appunto di escludere dal Cashback i negozi sul web e i siti Internet. Per coloro che utilizzano carte e app per pagare è previsto un rimborso pari al 10% per un tetto massimo di 300 euro l’anno. I cittadini concorrono inoltre per il Super Cashback, il premio dal valore di 1.500 (ogni 6) mesi per i primi 100.000 cittadini della speciale classifica (per salire in classifica occorre fare tantissime transazioni). Dal momento che il Cashback è stato escluso dal Recovery Plan, gli italiani si interrogano sul futuro di questa (comunque) importante misura.
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Il prossimo luglio, se il Cashback sarà confermato, diventerà uno strumento totalmente diverso da quello che conosciamo. Il Governo, con molta probabilità, cercherà di cancellare tutte le falle presenti nel sistema e di evitare sprechi.