La bellissima Natalia oggi si è raccontata ai microfoni di Yeslife Magazine raccontandoci del suo libro e ripercorrendo, insieme a noi, alcuni momenti toccanti della sua vita.
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Natalia Paragoni, 23 anni, valtellinese doc. Diventa celebre grazie al programma Uomini e donne dove conosce il suo attuale fidanzato Andrea Zelletta, per poi avviare la sua carriera come influencer con oltre 940.000 followers e come make up artist.
Ha scritto un libro ‘La vita secondo Naty’, dove si racconta a cuore aperto.
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Com’è nata l’idea di scrivere un libro e che fasi emotive hai alternato nel momento in cui hai ripercorso la tua vita durante la stesura?
Inizialmente non volevo scrivere un libro, l’ho fatto come un metodo di comunicazione attraverso il quale esprimere la mia esperienza e farmi conoscere meglio da persone che mi conoscono solo tramite i social e non sanno del mio passato. Ho voluto farlo in questo modo che è un po’ più all’antica perché anche io, su alcune cose, lo sono. Scriverlo mi è piaciuto molto perché è stato un po’ uno sfogo, ho comunicato con un’altra persona che è la mia ‘Ghost rider’ e ho rivissuto alcuni momenti della mia vita che comunque mi hanno fatto molto soffrire. Sono contenta di averlo fatto perché in questo modo potevo aiutare altre donne e ragazze: non penso di essere una donna già vissuta ma comunque posso dare qualcosa alle persone dato che certe cose le ho vissute.
Sei nata in una città della Valtellina, in una famiglia con i valori tradizionali, soprattutto tuo papà, come hai raccontato nel libro, era molto rigido nell’educazione: quando hai intrapreso la tua carriera professionale qual è stato il riscontro che hai avuto da parte della tua famiglia e della realtà in cui sei cresciuta?
Quando ho iniziato con Uomini e donne che era in ambito televisivo mio padre non era per niente contento. All’epoca dovevo andare a lavorare in una fabbrica a fare biscotti, con tutto il rispetto però non era il mio obiettivo nella vita, era una cosa temporanea per portare i soldi a casa, io vengo da una famiglia normale e volevo la mia indipendenza. Ho voluto fare un’altra cosa e mi è andata bene, per fortuna. Da lì mio padre si è man mano un po’ sciolto riguardo la mia carriera anche se tuttora non capisce come funzionano alcune cose quindi ogni tanto mi sgrida. Comunque i miei genitori essendo molto giovani, mio papà ha 50 anni e mia mamma 48, hanno una mentalità aperta.
Hai detto che durante la tua adolescenza non hai avuto amicizie vere, anzi a scuola ti sei anche sentita un po’ esclusa. Come hai vissuto quegli anni e cosa vorresti dire oggi a chi si trova nella situazione in cui ti sei trovata tu, ma anche a chi si comporta da ‘carnefice’?
A chi si trova in quella situazione consiglio di dire tutto alla propria famiglia, sono le persone che ci hanno messo al mondo e in qualunque caso non ti tradiranno mai e possono esserci di vero aiuto con le loro esperienze. Il mio consiglio è di dire sempre la verità e di non vergognarsi, a volte la gente parla perché ha una mentalità troppo chiusa o perché se ha di fronte una persona diversa, pensa che sia sbagliata. E’ sempre meglio parlare con i propri genitori che sono il primo aiuto e poi se non ce la si fa non bisogna vergognarsi di andare da uno psicologo, anche io ci sono andata.
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Hai raccontato, sempre nel tuo libro, di una relazione che ti ha fatto soffrire, dove hai subito in un certo senso dei maltrattamenti anche psicologici. Qual era la via di fuga per te nei momenti in cui ti sentivi soffocare e dove hai trovato la forza di dire basta?
Nelle mie due precedenti relazioni una volta l’ho capito troppo tardi, l’altra me l’hanno fatto capire i miei genitori. In amore, come ogni donna che ha sempre un po’ lo spirito da infermierina, davo tanto, cercando di cambiare le persone o volendo aiutare sempre gli altri senza mai guardare me stessa. Il mio primo ragazzo l’ho conosciuto a 14 anni e siamo stati insieme fino ai 19, ho detto ‘basta’ perché ero stufa e ho stilato una lista dei pro e dei contro, erano più questi ultimi così che il sentimento stava scemando, insomma non era davvero l’uomo della mia vita! Del mio secondo fidanzato invece me l’hanno fatto capire i miei genitori perché nelle varie occasioni lui pensava sempre a se stesso, non era invogliato, semplicemente non mi amava abbastanza. Quando ho messo la parola fine era perché avevo capito che potevo essere indipendente, che potevo stare da sola e che alle persone piacevo comunque.
Una ragazza giovane come te ha già dovuto affrontare un momento difficile per una donna come quello dell’aborto. In quei momenti qual è stata la tua paura più grande e cosa ti ha aiutato di più a superare quel periodo?
La mia paura più grande era che non potevo più avere figli, avevo questa fissa e questa ansia. Ho avuto un aborto spontaneo nelle prime settimane, e ti fai mille pippe mentali, pensi di non andare bene poi capisci, parlando con mamma e leggendo anche esperienze di altre donne su internet, che non è così. Se capita più volte c’è un problema e bisogna fare i dovuti controlli. Io comunque ho fatto tutto in maniera precisa e ho capito di dover essere dispiaciuta perché era successo ma non perché ero sbagliata. Ci ho sofferto molto ma non ce l’ho più con il mio corpo, ci sono stati i miei genitori dietro, allora ero pronta a fare sia da madre che da padre a quel bambino ma sicuramente non era il momento. Ora con più maturità, nonostante voglia un figlio so che devo aspettare per potergli dare il futuro migliore.
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Molti sottovalutano la professione di influencer senza conoscere gli anni di studio e la dedizione che ne segue. Il make up soprattutto è sempre stata la tua passione. Com’è nata? E se non avessi sfondato in questo mondo che strada avresti percorso?
Mio padre voleva che facessi il liceo artistico perché ero molto brava nel disegno, mi affascinava il mondo della dell’arte però ho fatto estetica, i miei professori mi hanno indirizzato verso un lavoro manuale. Ho studiato per fare l’estetista, ho preso il diploma ma non ho la maturità e infatti oggi vorrei prenderla. Comunque ho fatto corsi di make up, corsi di massaggi quindi non sono impreparata in questo settore, anzi, nessuno può dirmi niente sul mio lavoro.
Oggi cos’è per te l’amore?
Per me amore vuol dire rispetto, perché l’ho imparato, e sincerità. Bisogna dirsi tutto tanto la verità poi viene sempre a galla e anche lì si capisce quanto la coppia possa realmente stare insieme, anche nelle difficoltà. Adesso sono tranquilla perché queste due cose ce l’ho.
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Cosa diresti alla Natalia di 10 anni fa e cosa augureresti a Natalia tra 10 anni?
Alla Natalia di 10 anni fa le direi ‘Sei una cog***a’, quanti cavolo di sbagli ho fatto, tante cose potevo evitarmele però in realtà non è neanche giusto perché vivi la vita proprio perché sbagli: ho sbagliato tante cose ma ho anche imparato tanto. Tra 10 anni invece mi vedo con una famiglia, dei figli, una bella casa, un bel lavoro, un po’ il classico stereotipo italiano. Però per quanto riguarda il lavoro qualcosa di diverso: una donna in carriera magari con un brand di make up, dei centri estetici….
DI SEGUITO L’INTERVISTA COMPLETA DI NATALIA PARAGONI