Dopo 17 anni, il caso di Denise Pipitone è ancora pieno di nodi irrisolti. Tutti i dubbi sulla pista rom e sulla mancata perquisizione della casa di Anna Corona
La scomparsa di Denise Pipitone continua ad essere al centro del dibattito pubblico. Da “Chi l’ha visto?” a “Mattino 5“, sono tante le trasmissioni che si stanno impegnando per dare visibilità alla sua vicenda irrisolta, nella speranza che dopo 17 anni arrivino delle risposte. Nell’ultima puntata di “Quarto Grado” si è tornati ad analizzare i nodi ancora da sciogliere.
In particolare l’ultimo avvistamento della bambina, nell’ottobre 2004 desta dei dubbi. La piccola era stata filmata dalla guardia giurata Felice Grieco, insieme a quella che lui definì “una famiglia rom”. Ma secondo l’attivista rom Dijana Pavlovic, la donna immortalata con la piccola non sarebbe di quella etnia: “Non mi sembra una rom, mi sembra asiatica”. Tuttavia è impossibile affermarlo con certezza dato che la donna in questione si intravede solo per qualche secondo.
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Da chiarire è anche la posizione della famiglia di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise, oggi marito di Piera Maggio. Al tempo della scomparsa della bambina, l’uomo era separato dall’ex moglie Anna Corona, ma lei e la figlia maggiore, Jessica Pulizzi, non l’avevano presa bene. Le due sono state sospettate di aver avuto a che fare con la sparizione di Denise, ma sono state assolte da tutte le accuse. Ma nel tempo sono emersi nuovi dettagli.
Ad esempio i carabinieri avrebbero perquisito la casa sbagliata: invece di quella di Anna Corona, avrebbero controllato quella della vicina. “Sicuramente c’è qualcuno che sa”, ha detto a Quarto Grado l’ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa, proprio in merito alla mancata perquisizione. Anche le intercettazioni telefoniche di Anna Corona registrano dei cambiamenti sospetti a partire dall’1 settembre 2004, il giorno in cui sparì Denise. Però non furono adeguatamente approfonditi, sostengono i genitori della bambina.
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L’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta spiega: “Ci sono stati tanti comportamenti che non hanno aiutato. In un primo momento Piera è stata sospettata, poi siamo arrivati a un processo. Mi sarebbe piaciuto sentire Di Pisa parlare alla stessa maniera durante il processo. Mi spiace sentirlo così in ritardo”.
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