Il caso Vannini sta per concludersi, oggi la sentenza in Cassazione. Intanto sul web e a Storie Italiane spunta la lettera di Ciontoli
E’ in atto la sentenza in Cassazione sul caso di Marco Vannini, il giovane di Ladispoli morto nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015. Il ragazzo si trovava in casa della sua fidanzata Martina Ciontoli e da lì non è più uscito. Secondo le indagini l’assassino della vittima fu proprio il padre della ragazza che per volere o per errore ha portato alla morte il ventenne. A distanza di anni, dopo tante bugie e sotterfugi, l’accusato Antonio Ciontoli si dichiara colpevole e pubblica una lettera aperta. Oggi nella prima parte di Storie Italiane, la conduttrice Eleonora Daniele ha voluto dedicare il programma a questo caso che è a cuore a tutti gli italiani ed in diretta sono state lette le parole dell’assassino.
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“Che cosa è successo sui social e poi in una lettera aperta scritta proprio dai Ciontoli su quello che è accaduto e ripeto – afferma la Daniele in diretta – come dice la mamma di Marco stranamente proprio prima della Cassazione e forse provano o sperano che questo risultato venga ribaltato”. Ogni componente della famiglia Ciontoli ha deciso di pubblicare lettere o video sui social prima di un evento che potrebbe ribaltare la situazione, è tutto preparato? Intanto a pochi giorni dalla sentenza spunta anche la lettera di Antonio che inizia così: “Sono Antonio Ciontoli e, mio malgrado, il noto Antonio Ciontoli che tutti descrivono il ‘mostro'”. Poi continua: “Scrivo dalla solitudine in cui sono stato relegato ma della quale, a poco a poco, ho accettato di esserne prigioniero, dove ogni parola assume una consistenza incancellabile che mi fa paura – spiega – costretto a confrontarmi con il rimorso per il tremendo errore di quella maledettissima notte del 17 maggio del 2015, con chi sono e chi sono stato e che oggi odio, mentre cerco di capire cosa possa ancora rimanere di me, fino a quando riuscirò ad aprire gli occhi e con difficoltà continuare a respirare, nell’attesa, spero prossima, di abbandonare per sempre questa terrestre sofferenza”.
La sentenza è in corso e la decisione non è ancora stata presa, nell’attesa a Storie Italiane gli ospiti hanno discusso sulla lettera scritta da Ciontoli. Dietro alle parole dell’assassino c’è una richiesta di perdono e anche di aiuto, e molti si chiedono se Antonio dica la verità o sia l’ennesima finzione. “Chiedo perdono, la vita è un dono di Dio ma io sono stata causa di una giovane vita spezzata – continua a dire – Cerco quelle aperture di misericordia e perdono che ad oggi non arrivano e che forse mai arriveranno”. Un uomo che forse non si riconosce più ed è caduto nell’abisso dal quale è difficile risalire dopo tutta la sofferenza che ha provocato. “Veramente sembra una lettera di addio” afferma la Daniele.
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Intanto dalla Cassazione nessuna notizia per il momento, sono presenti in aula i genitori di Marco Vannini e alcuni parenti, dall’altra parte dolo Federico e Martina. Antonio Ciontoli non è presente.
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