La Procura di Marsala torna a indagare sul caso di Denise Pipitone e lo fa su due ipotesi: depistaggio e fuga di notizie ed errori nell’inchiesta.
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Si apre così un nuovo capitolo in un caso pieno di anomalie e incongruenze che da anni vedono la mamma della piccola scomparsa, Piera Maggio, lottare perché venga fuori la verità.
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“Mi dispiace, è una cosa segreta”: ecco l’intervista choc
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Si riparte dalle rivelazioni fatte dall’ex pm Maria Angioni che all’epoca indagò sul caso e sottolinea la mancanza di collaborazione da parte dei testimoni. “Molte delle persone che abbiamo sentito all’inizio – dice la pm – ci hanno detto delle bugie. Può essere espressione di una generica abitudine di non dire la verità alle forze dell’ordine“.
La pm ha raccontato di avere avuto il sospetto di fughe di notizie sull’inchiesta e che le persone intercettate sapessero di avere il telefono sotto controllo. “Noi spesso in procura avevamo dei colpi di rabbia oltre che capire che c’erano state o delle fughe di notizie o anche delle vendite di notizie ai giornali“.
Il magistrato ha anche sottolineato come l’unica ista da seguire fosse la bimba ripresa da una guardia giurata a Milano il 18 ottobre 2004, davanti una banca più di un mese dopo dalla scomparsa.
Un video in cui si vede una bambina in un gruppo di nomadi chiedere a un’adulta: “Dove mi porti?“. La donna la chiama Danaas, forse una storpiatura di Denise, ma mentre gli investigatori passano al setaccio quella zona i nomadi erano già spariti.
Dopo la mangione si sono alternati ben 11 pubblici ministeri e nessuno è riuscito a ottenere alcun risultato. Adesso le indagini sono state riaperte tra tanti buchi neri e ombre.
Per rompere questo muro di silenzio dopo tanti anni si fa avanti anche un imprenditore italo americano che offre 50.000 dollari a chi darà informazioni su Denise. La notizia arriva da new York, si tratta dell’ex presidente del Palermo Calcio che ha fatto questa offerta che ha spiazzato tutti.
Tutto ciò lo ha fatto perché rimasto molto colpito dalla tenacia di Piera Maggio, una donna che non ha mai smesso di cercare sua figlia.
“Le indagini non sappiamo se sono state riaperte – dice l’avvocato di Piera Maggio -. Il fatto che sia stata ascoltata l’ex pm era un atto dovuto ed erano cose che la stessa aveva riferito in televisione. Diciamo che non ha nulla a che vedere con un’indagine che riguardi Denise Pipitone. Quello che noi speriamo è che ci possa essere la riapertura delle menti e che l’intervento di questo italo americano milionario possa fare da apri pista“.
Bisogna dunque far luce su delle persone che hanno nascosto, che hanno omesso e che non hanno detto la verità. C’è una persona che in queste ore dice di voler essere lasciata da parte. Questa persona è Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, compagno di Piera Maggio e padre della piccola Denise.
Tuttavia, Anna Corona chiede di essere lasciata in pace specie dopo che i suoi legali hanno diramato un comunicato ricordando che la donna e sua figlia Jessica, sorellastra di Denise, sono state assolte con sentenza irrevocabile.
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“Questa è la strada maestra per riaprire l’inchiesta in modo proficuo“, spiega la criminosa Roberta Bruzzone in collegamento con Alberto Matano. “Secondo me questa nuova inchiesta deve volgere a un’analisi nuova e approfondita di tutte le testimonianze rese non solo durante le indagini ma soprattutto durante il processo“.
Poi Alberto Matano manda in onda un’intervista fatta da Ilenia Petragalvina a una signora che dice che nella scomparsa di Denise Pipitone ci sono coinvolte più persone ma chi sono “non lo posso dire, mi dispiace è una cosa segreta“.
Così mercoledì 5 maggio ci sarà una manifestazione alle 20.30 in Piazza della repubblica a Mazzara Del Vallo per “bloccare il muro di omertà” circa la scomparsa di Denise Pipitone.