L’ex moglie di Piero Pulizzi è stata intervistata a Quarto grado e finalmente ha svelato cosa pensa riguardo questa riapertura del caso che la vede nuovamente coinvolta.
Ai microfoni di Quarto Grado, Anna Corona ha rivelato il suo stato d’animo ora che è stato riaperto il caso relativo alla scomparsa di Denise Pipitone, avvenuto il 1 Settembre 2004.
Anna Corona era sposata con Piero Pulizzi, nonché molto amica di Piera Maggio, moglie di Toni Pipitone.
Piera Maggio e Piero Pulizzi ebbero una relazione extra coniugale dalla quale nacque Denise seppure inizialmente non era stata rivelata la paternità e alla bambina era stato dato il cognome del marito di Piera Maggio.
Oggi Piera e Piero sono sposati e a distanza di 17 anni dalla scomparsa di Denise non si sono mai dati per vinti continuando a cercare disperatamente loro figlia.
Anna Corona, insieme alla figlia avuta dal matrimonio con Piero Pulizzi, Jessica, sono state indagate riguardo la scomparsa di Denise dati i dissapori pregressi nei confronti di Piera e di sua figlia, vista come la causa della fine del suo matrimonio con Piero.
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Le parole di Anna Corona
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Oggi è stata intervistata a Quarto Grado spiegando come sta vivendo la riapertura del caso che la vede coinvolta ancora dopo 17 anni:
“Non so il perché, ci troviamo a rivivere una situazione invivibile dove abbiamo puntato il dito con un processo mediatico. Si parla di una segnalazione ma gli inquirenti stanno lavorando e riterranno opportuno cosa fare. Ci ritroviamo in un processo già vissuto ed era stato già faticoso tornare alla normalità per quanto possibile. Io non critico la magistratura ma so che la nostra vita è stata stravolta e non lo ritengo giusto perché siamo persone semplici. Jessica ha una bambina di 8 anni e sta cercando di crescerla, educarla e tutelarla. E’ pazzesco quello che si sta evidenziando in televisione, desidero la verità quanto la Signora Piera Maggio, dal profondo del cuore. La verità rende le persone libere, noi siamo pulite e lo ha dimostrato un processo e un’archiviazione. Sono una mamma, vado a lavorare, non sono un avvocato, il popolo ci giudica, ci minaccia e ci lapida. Non sono preoccupata e camminerò sempre a testa alta qui a Mazara, così come le mie figlie.
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E ha concluso con parole molto forti: “Questa rivolta mediatica è incivile, intollerabile e disumana, non è neanche intelligente e neanche corretta”.