La piccola Sharon è morta a 18 mesi, l’autopsia ha evidenziato come la piccola è stata brutalmente seviziata. Il patrigno è accusato di omicidio.
Cabiate è ancora sotto shock per la vicenda della piccola Sharon, morta a soli 18 mesi dopo che è stata brutalmente seviziata. A finire in carcere è Gabriel Robert Marincat, ex compagno della madre della bambina inizialmente era accusato di maltrattamenti in famiglia, ora di omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale.
Dall’autopsia sono emersi riscontri agghiaccianti ed ora ci si chiede come un uomo possa accanirsi così violentemente su una piccola bambina indifesa.
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Gabriel Robert Marincat è in carcere per omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale a discapito della piccola Sharon di soli 18 mesi.
Come riportato da Il Giornale e La Provincia di Como, c’è stata volontà da parte del pm Antonia Pavan di aggravare le accuse dopo aver letto l’esame autoptico sul corpicino di Sharon.
Come ha riportato il medico legale, le ferite alla testa -fatali per la bambina- erano incompatibili con la versione che aveva fornito il patrigno di Sharon.
L’11 gennaio scorso, secondo la versione dell’uomo, mentre la bambina giocava avrebbe tirato il cavo di una stufa elettrica appoggiata su una scarpiera e tirandosela in testa si sarebbe procurata le lesioni fatali.
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La piccola Sharon, per il dolore e lo spavento, avrebbe iniziato a piangere per poi calmarsi e addormentarsi. Solo verso le 19 l’uomo si sarebbe accorto che Sharon stesse male ed ha allertato i soccorsi che arrivati sul posto hanno provato invano a salvarle la vita mentre la trasportavano con un elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Stando a quanto costatato dal medico legale e dagli inquirenti la morte è sopraggiunta dopo che la piccola è stata brutalmente seviziata per un’intera giornata.
Dopo quattro mesi finalmente il corpicino di Sharon potrà riposare in pace.
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