Luana D’Orazio. La comunità di Pistoia ancora incedula e sgomenta per l’incidente sul lavoro che ha causato la morte della giovane 22enne. La famiglia si stringe nel dolore mentre il suo piccolo bimbo chiede ancora quando la mamma tornerà a casa
Morire a 22 anni mentre si sta compiendo il proprio lavoro. Questo è il destino infausto e spietato che ha è toccato alla giovane Luana D’Orazio. Tanti sogni nel cassetto, in primis quello di sfondare nel mondo dello spettacolo, senza mai perdere il contatto con la realtà. Era impiegata da circa un anno in un’azienda tessile di Montemurlo (Prato); un incidente con un orditorio l’ha strappata per sempre alla sua vita, ai suoi cari e soprattutto all’amore del figlioletto di soli 5 anni, Donatello.
Si svolgerà oggi, 8 Maggio, l‘autopsia sul corpo della vittima, mentre il comune di Pistoia ha indetto il lutto cittadino per il giorno del funerale che avrà luogo il prossimo 10 Maggio. Nello stesso giorno si verificheranno le perizie sui macchinari per constatare se rispondessero a tutti i requisiti di sicurezza.
Nel frattempo la famiglia si stringe nel dolore. La madre della giovane prega affinché non avvengano più simili tragedie. L’ostacolo più grande riguarda il piccolo figlioletto di Luana, rimasto senza l’affetto della sua mamma.
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Luana D’Orazio. Le parole del fidanzato e della madre della giovane operaia
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Per sostenere la famiglia dopo la morte di Luana D’Orazio è stata lanciata una raccolta fondi che finora ha raccolto proventi un ammontare di circa 42mila euro. Il fidanzato dell’operaia deceduta in seguito a un incidente sul lavoro, Alberto Orlandi, 28 anni, ha descritto gli ultimi momenti felici trascorsi dalla giovane: una pizza insieme la sera prima, un bacio al mattino prima di andare a lavoro, la richiesta di mandargli un messaggio non appena fosse arrivata in fabbrica per avere la certezza che tutto stesse andando bene, poi la fatale notizia.
“Avevamo molti progetti, sognavamo di andare a Parigi insieme. Ho ricevuto la notizia da sua madre ma non riusciva a parlare. Mi ha passato i carabienieri che poi mi hanno spiegato nel dettaglio cosa fosse successo” – ha detto il ragazzo che lavora in un materassificio. “Non conosco quel macchinario davanti al quale lavorava Luana. Sono andato con suo padre a prendere i suoi effetti personali e l’ho visto da lontano. Mi sono voltato un attimo solo per capire dove tutto fosse successo”.
Infine, i pensieri di ringraziamento vanno a coloro che stanno sostenendo economicamente la famiglia. Alberto Orlandi, pur non essendo il padre biologico del figlio della sua fidanzata scomparsa, ha dichiarato che gli rimarrà vicino nella sua crescita: “Mi sento come un padre, continuerò a seguirlo a sostenerlo. Non mi sognerei mai di abbandonarlo”.
Tutte le attenzioni sono rivolte al bambino. In particolare la madre di Luana, la signora Emma, ha raccontato la difficile situazione in cui si trova. “Alla notizia della scomparsa della mamma, il mio nipotino si è sdraiato sul letto e ha pianto. Poi mi ha chiesto di pregare con lui, per farla tornare. Ha chiesto ‘ma se prego Gesù, mi ridà la mia mamma?’. Gli ho dovuto dire di no, ma che lei sarà sempre nel suo cuore, la può sentire in ogni battito.”
A quanto pare l’ex fidanzato di Luana, padre del piccolo, oltre a riconoscerlo legalmente, non avrebbe più fatto parte della loro vita e non si sarebbe avvicinato dopo la morte della giovane operaia di Pistoia.
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La signora Emma ha un altro figlio, 30 anni, disabile, distrutto dal dolore in quanto la sorella rappresentava il suo punto di riferimento: “Non sa come fare senza di lei”.