Il dibattito in diretta tra i due esponenti rispettivamente di Forza Italia e del PD, per discute sul DDL ZAN, culmina in una tempesta perfetta.
La giornalista e conduttrice Lucia Annunziata ha invitato al dibattito Licia Ronzulli, Senatore della Repubblica ed esponente Forza Italia, per discutere sulla complessità ed i vantaggi della nuova legge, contro le discriminazioni o violenza contro disabilità ed identità di genere, proposta dallo stesso esponente del Partito Democratico ed attivista, Alessandro Zan, nel suo programma pomeridiano di “Mezz’ora in più” andato in onda quest’oggi, 9 maggio, su Rai Tre.
Prima di dare la parola ai due esponenti politici Annunziata si cimenterà in una premessa, spiegando come il DDL Zan sia un decreto legge che introduce delle nuove frasi, e mira ad estendere il codice penale. Stando a quanto propone la legge, per il 17 maggio verrà istituita la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia. Quest’ultimo è, infatti, secondo Zan un “gruppo sociale particolarmente discriminato. In Italia vi è il tasso più alto per omicidi in tutta Europa“, ricorda l’esponente del PD. “Viviamo in una società ancora molto patriarcale, con il rischio di camminare per strada ed essere vittima di ogni genere di discriminazione”. In Francia nel 2004, è stata infatti approvata una legge molto simile, dalla destra. Che mira ad estinguere tutti i crimini d’odio che vanno a colpire l’identità della persona.
Da qui in poi interverrà anche la Ronzulli, controbattendo ed enfatizzando invece sulla proposta di legge messa appunto negli ultimi giorni dall’opposizione. “Si tratta della stessa proposta di legge, con un’unica differenza, forse due: non introdurre un nuovo reato: d’opinione“.
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Secondo la senatrice infatti con la proposta di legge messa appunto dalla destra vi sarebbe “l’aggravante di un terzo della pena in più, non bilanciata con gli attenuanti che si fanno di solito in sentenza“. Zan replica prontamente, nel frattempo i toni iniziano a farsi meno pacati, nonostante i molteplici richiami della giornalista a mantenere la calma da parte di entrambi gli ospiti in studio. “E’ stato fatto un lavoro di grande sintesi. Il voto alla Camera ha ottenuto una grande maggioranza“.
“Allora, perché questo disegno di legge sta infiammando gli animi. E non solo quelli dell’opposizione?“, chiede a Zan la presentatrice. “E’ stata fatta diventare una questione ideologica dalla destra sovranista“, continuerà lui: “Treando vantaggio dall’arretratezza della società” invece di “contrastare un fenomeno troppo dilagante in Italia. Non chiudiamo gli occhi”, esorta ancora Zan provocando una reazione ancor più forte nella senatrice.
“Mi spiace che non ci sia l’onestà intellettuale e che continui in una narrazione che è completamente falsa e faziosa. Parliamo di contenuti. Se mi fa finire, onorevole zan. Le avevo promesso che avrei presentato in un confronto televisivo la nuova legge. Non si sottragga al confronto. Qui chi si vuole sottrarre è solo lei. Continua nella sua propaganda falsa e faziosa”.
“Chi è contrario al DDL Zan deve essere per forza omofobo, intollerante o fascista? Vogliamo lo stesso obiettivo ma con un approccio diverso. Possiamo avere la possibilità di unire i testi? La difesa di diritti non doveva diventare una lotta tra gli esponenti politici“.
Zan invece riaprirà una questione apparentemente lasciata ai margini dalla senatrice. “Si è parlato di famiglia, adozioni: che non c’entrano niente con la legge. Argomenti utilizzati per confondere l’opinione del pubblico. Siamo l’unico paese che non ha adottato misure contro ogni forma di discriminazione. Così nelle scuole, vogliamo che si insegni il rispetto di tutte le differenze. Non che se ne presenti un’altra per affossare la prima“.
Licia risponderà sulla questione scuola: “Mamma e papà devono poter decidere quando parlare con i bambini di questi argomenti. Qui non c’è un centro destra omofobo. Questa è una cattiva informazione. Vada a studiare, onorevole“. Quando Zan proverà a ribattere però: “No, Zan lei deve studiare prima di parlare agli italiani”.
Caos generale in chiusura. “In genere cerchiamo di essere un po’ analitici qui“, concluderà Annunziata amareggiata. “Non si è capito niente“.
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“Avete messo 3 minuti di dibattito. Non siamo riusciti a fare un discorso“. Ma la Ronzulli sembrerà non darsi per vinta, così Annunziata ribatte: “Ok. Allora continui a parlare. Io sto zitta“. La senatrice, forse colta in fallo, farà marcia indietro imputando un probabile problema di collegamento. “No, non è un problema di collegamento. E’ un problema di prendersi una pausa“.
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