Ieri sera, tre scosse di terremoto nell’arco di dieci minuti hanno fatto tornare la paura nei comuni sul versante orientale dell’Etna
La terra torna a tremare in Sicilia. Ieri sera sono state avvertite tre scosse nei paesi del versante Orientale dell’Etna. I comuni più interessati sono stati Giarre, Sant’Alfio, Mascali e Linguaglossa, nei pressi di Catania. Gli eventi sismici sono stati chiaramente percepiti e registrati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) della provincia siciliana.
La prima e la terza scossa, entrambe di magnitudo 2.2, sono avvenute alle 20:10 e alle 20:20. La seconda è stata invece la scossa più forte, di magnitudo 3.1, ed è cominciata alle 20.13. L’epicentro del terremoto è stato localizzato a 5 chilometri a Nord-Ovest di Sant’Alfio, a 3 chilometri da località Pietrafucile. Si calcola fosse profondo oltre 5 chilometri.
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Terremoto in Sicilia, nei comuni sull’Etna torna la paura
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Il terremoto è stato avvertito in forma più lieve anche sulle coste calabresi, che distano circa 60 chilometri dal luogo d’origine del terremoto. Sebbene non siano stati segnalati danni a cose o persone, la paura è stata tanta, in tutti i comuni che si affacciano sull’Etna.
La zona intorno al vulcano è particolarmente attiva in questo periodo. Il 6 maggio gli esperti avevano parlato di un vero e proprio sciame sismico, tra le zone di Santa Venerina e Milo. I sismografi avevano infatti registrato ben 22 micro scosse, di magnitudo abbastanza basse (comprese tra 1.2-2.4), la gran parte di esse non percepite dalla popolazione.
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In provincia di Catania resta quindi alta l’attenzione, sebbene i sismologi non appaiano troppo preoccupati dagli ultimi eventi. La bassa intensità delle scosse fa ben sperare che si tratti solo di normali assestamenti della terra.