Gianfranco Stevanin: il mostro dai “vuoti di memoria”

La perquisizione dell’abitazione di Gianfranco Stevanin, il mostro di Terrazzo, porterà alla luce particolari agghiaccianti

Stevanin: il mostro di Terrazzo
Gianfranco Stevanin (screenshot da Facebook)

Gianfranco Stevanin nasce a Montagnana, in provincia di Padova. La sua è un’infanzia tranquilla, salvo un incidente all’età di 7 anni che conduce i genitori alla decisione di iscriverlo in un collegio. Nel 1976, un incidente gli procura un grave trauma cranico. Una circostanza che, di lì a qualche anno, sarà tirata in ballo più volte.

Nel 1994, l’incontro con una prostituta che, fortunatamente, riuscirà a sottrarsi dalle sue persecuzioni, gli costa l’arresto per violenza sessuale e ritorsione, oltre che per detenzione di una pistola giocattolo priva di cappuccio rosso. Per questo, sarà condannato a due anni e mezzo di carcere. Ma la questione non era destinata a chiudersi così.

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Gianfranco Stevanin: il mostro di Terrazzo

Stevanin: il mostro di Terrazzo
Gianfranco Stevanin (screenshot da Facebook)

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Gabriele Musger, la donna che il 16 novembre del 1994, riuscirà a scappare da Stevanin, aveva tentato di barattare la sua libertà con il denaro; lungo il tragitto, che avrebbe condotto a casa della donna, la fermata obbligatoria al casello autostradale le fornirà l’occasione per fuggire e chiedere aiuto ad una volante della polizia in servizio.

La perquisizione dell’abitazione di Gianfranco Stevanin, precedente al suo arresto, rivelerà ben oltre la detenzione di materiale pornografico e strumenti affini, alle migliaia di fotografie ritraenti donne e ad uno schedario personale contenente informazioni sulle sue partner. A richiamare particolare attenzione sarà il rinvenimento di oggetti appartenenti a Biljana Pavlovic e Claudia Pulejo, due donne scomparse da tempo.

La svolta, però, arriverà solo nel luglio del 1995 quando, in un terreno adiacente l’abitazione di Stevanin, un agricoltore troverà in un sacco quel che restava di un cadavere; e non sarà l’unico. A novembre spunterà quello di Biljana Pavlovic e, meno di un mese dopo, quello di Claudia Pulejo. Non solo, Stevanin sarà ritenuto responsabile anche della morte Roswitha Adlassing e di un’altra donna mai identificata. Nel 1996, infine, sarà ritrovato anche il corpo di Blazenca Smolijo.

Stevanin non confesserà mai di aver ucciso quelle donne e attribuirà i vuoti di memoria, da cui si dichiarerà affetto, al trauma cranico conseguente all’incidente del 1976. La perizia psichiatrica cui sarà sottoposto lo dichiarerà, tuttavia, capace di intendere e di volere e la Cassazione ne confermerà l‘ergastolo.

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Tribunale
Tribunale (Getty Images)

Attualmente Gianfranco Stevanin si trova nel carcere di Bollate. La difesa lavora alla possibilità di una richiesta di “permesso premio” per concedergli un’alternativa alla detenzione che l’uomo chiede a gran forza di poter ottenere.

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