La tragedia ad alta quota risale al 31 marzo 1995, quando l’Airbus A310-324 precipitò subito dopo il decollo.
Il disastro aereo del volo internazionale Tarom 371 risale al 31 marzo 1995, quando l’Airbus A310-324, si schiantò pochi minuti dopo il decollo. Il giorno dell’incidente, il velivolo abbandonò l’aeroporto di Bucharest-Henri Coandă, in Romania, in direzione della stazione di Bruxelles-National, in Belgio. La linea, appartenente alla Compagnia di bandiera rumena TAROM, trasportava a bordo 60 occupanti, di cui 49 passeggeri e 11 membri dell’equipaggio. Le cause del disastro furono ricondotte a un guasto meccanico all’altezza dell’automanetta e a un malore del copilota. Il bollettino delle vittime fu drammatico: nessuno si salvo nell’impatto.
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Le dinamiche dell’incidente
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L’aereo coinvolto nella tragedia fu un Airbus A310-324, registrazione YR-LCC e marchio (MSN) 450. Chiamato Muntenia, come l’omonima regione rumena, il velivolo operò il primo volo nel lontano 1987. Durante gli anni, l’apparecchio passò attraverso diverse compagnie aeree fino all’acquisto definitivo da parte di TAROM nel 1994. Il certificato di navigabilità arrivò il 13 aprile dello stesso anno. La struttura era alimentata da bimotore Pratt & Whittney. Prima del fatidico 31 marzo 1995, l’aeromobile aveva collezionato 31092 ore di volo suddivise in 6216 cicli.
Il giorno dell’incidente, il volo Tarom 371 decollò dalla pista 08R alle 09:06:44 locali (06:06:44 UTC) dalla pista 08R. Ai comandi nella cabina di pilotaggio vi era il primo ufficiale Sto. Il velivolo abbandonò la stazione con un’anomalia all’altezza delle manette di spinta. L’equipaggio ne era a conoscenza e il monitoraggio era stato affidato al copilota Bătănoiu. Alla richiesta dell’aviatore di retrarre flap e slat, Bătănoiu riuscì a chiudere solo i primi; poi accusò un malore improvviso e perse coscienza.
In seguito, l’incubo: la struttura presentò una fatale spinta asimmetrica, causata dal valore minimo del motore sinistro rispetto al destro durante la salita del decollo. L’errata posizione in manovra destabilizzò progressivamente l’aereo. Inoltre, la velocità diminuì repentinamente provocando un’ulteriore inclinazione dell’apparecchio. Alle 09:08:18 il valore dell’asimmetria raggiunse 0,42, e l’aereo si inclinò ulteriormente a sinistra, formando un angolo di 45,09 gradi. Durante lo schianto l’aereo arrivò a a 600 km/h con un’inclinazione di -61,5 gradi e precipitò alle 09:08:34 nella località di Balotesti.
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Il registratore dei dati di volo riportò l’inserimento e il disinserimento del pilota automatico: gli esperti dichiararono che l’aereo si polverizzò durante lo schianto e il violento impatto marchiò nel suolo un cratere profondo 6 metri.