Nuovi scioccanti dettagli sulla morte dell’operaia Luana d’Orazio: su un altro orditoio della fabbrica il sistema di sicurezza era stato manipolato
Le indagini vanno avanti veloci per determinare com’è morta Luana D’Orazio, la giovane mamma scomparsa per colpa di un fatale incidente sul lavoro a Prato. L’agenzia di stampa ANSA pubblica nuovi, scioccanti dettagli sulla sua morte.
Secondo le prime perizie, su un altro macchinario, identico a quello incriminato, i sistemi di sicurezza sono stati manipolati. La scoperta arriva in seguito ad un accertamento del consulente tecnico su un orditoio “gemello” a quello che uccise la 22enne. Questo elemento è stato confermato da fonti della Procura di Prato.
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Luana D’Orazio, su un orditoio della fabbrica: “Sistema di sicurezza manipolato”
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Luana, operaia tessile, è morta il 3 maggio scorso. Secondo i testimoni, è finita dentro gli ingranaggi di un orditoio, un macchinario che serve a tessere i fili. La ragazza è morta sul colpo: il suo corpo è rimasto schiacciato dal metallo della macchina, non lasciandole possibilità di scampo.
A seguito dell’incidente mortale, gli inquirenti hanno posto sotto sequestro i due orditoi della ditta. Uno era quello in cui Luana fu risucchiata e l’altro servirà ai periti per fare una comparazione sulle condizioni dei due macchinari. Ieri il consulente della Procura ha accertato che sull’orditoio gemello il sistema di sicurezza non era funzionante.
Nei prossimi giorni si procederà all’esame di quello che ha causato la morte di Luana. Bisognerà capire se si tratta di un guasto oppure di una manomissione intenzionale.
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Ieri il premier Mario Draghi ha ricordato la tragedia di Luana alla Camera. “Esprimo il cordoglio mio e del governo – ha dichiarato – per la sua morte e per ben cinque lavoratori deceduti sul lavoro solo in una settimana. Non dobbiamo dimenticare. Occorre vigilanza e prevenzione e un rafforzamento delle attività ispettive”