Marianna Cendron, 18 anni al momento della scomparsa nel 2013, era una ragazza dal passato tumultuoso e dal presente tormentato.
Viveva a Paese (Treviso) Marianna Cendron: una ragazza di soli 18 anni svanita nel nulla il 27 febbraio del 2013. La sua non era stata un’infanzia felice: aveva vissuto in un orfanotrofio e lì aveva subito numerosi maltrattamenti. Episodi che ne avevano compromesso la psiche, rendendola fragile e vulnerabile. Affidata ad una famiglia adottiva, Marianna un mese prima della scomparsa decise di lasciare la casa dei suoi genitori andando a vivere con un uomo molto più grande di lei. Una decisione assunta contro il volere di tutti.
La ragazza per mantenersi lavorava all’interno della cucina di un Golf Club di Castel Trevigiano (mezz’ora da Paese), luogo molto vicino a dove viveva il suo fidanzato Michele. Proprio con lui si sarebbe dovuta vedere il giorno della sua scomparsa, un appuntamento a cui la ragazza non si presentò mai.
Il caso di Marianna Cendron assume sin da subito contorni inquietanti. Della giovane ad oggi non si sa ancora nulla.
Marianna Cendron, la 18enne scomparsa da Castelfranco Trevigiano il 27 febbraio del 2013
Un’infanzia di sofferenze quella di Marianna e del suo fratellino. I due vennero lasciati dai propri genitori in un orfanotrofio bulgaro dove trascorsero molti anni. Un luogo oscuro che li segnò nel corpo e nella mente. Una struttura dove per sopravvivere Marianna di notte doveva scassinare la dispensa altrimenti sarebbero morti di fame.
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Dall’Italia però la loro salvezza: i coniugi Cendron li adottarono, sottraendoli a quell’inferno e portandoli a Paese, piccolo comune in provincia di Treviso. Eppure Marianna, nonostante la sua nuova vita, era provata ed aveva un rapporto malsano con il cibo – forse proprio a causa di quello che aveva patito in orfanotrofio-. Soffriva di bulimia e per tale ragione spesso era stata ricoverata ed invogliata a curarsi. Un’imposizione che non avrebbe mai accettato di buon grado, tanto da ripetere spesso alla famiglia che non appena avrebbe raggiunto la maggior età se ne sarebbe andata. Ed in effetti, è quello che accadde. Marianna a 18 anni lasciò la casa dei genitori per andare a vivere con un vicino di 45 anni di nome Renzo, nonostante il parere altamente contrario della famiglia. L’uomo conosciuto in occasione di alcuni lavori di ristrutturazione quando lei era ancora minorenne, pare che spesso l’avesse lusingata con complimenti ed attenzioni non graditi dalla ragazza, la quale alla fine però avrebbe ceduto poiché molto fragile.
Ma la ragazza era determinata e per autonomizzarsi in fretta trovò un lavoro. Era diventata aiuto chef all’interno del Golf Club di Castelfranco Trevigiano, un luogo distante circa mezz’ora da Paese. Per raggiungerlo utilizzava prima la bicicletta e poi a metà strada prendeva un autobus. Andava tutto per il meglio nella sua vita, anche in quella sentimentale. Si era fidanzata con un coetaneo di nome Michele.
Tutto bene, sino al 27 febbraio del 2013. Come di consueto, prima di lasciare il lavoro aveva lasciato al suo titolare un biglietto nel quale spiegava la linea che aveva preparato per il giorno seguente, specificando che si sarebbero visti il giorno dopo. La stessa sera si sarebbe dovuta vedere con il fidanzato con il quale da programma avrebbe trascorso la notte, ma così non fu.
Salutò i suoi colleghi e da quel momento nessuno più la vide. L’ipotesi che potesse essersi trattato di un allontanamento volontario venne esclusa sin da subito. La ragazza aveva, infatti, lasciato tutti i suoi documenti e dei soldi a casa di Renzo, né tantomeno aveva ritirato il suo stipendio. Fatto resta che scattate le ricerche, non si riuscì mai a rinvenire neppure la sua tanto amata bicicletta.
Quello che scoprirono gli inquirenti è che la sera del 27 febbraio Michele preoccupato per il fatto di non vedere la fidanzata chiamò subito il 45enne presso cui la giovane viveva. L’uomo gli disse di una telefonata intercorsa nel pomeriggio, ma che da quel momento non aveva più avuto sue notizie.
Gli inquirenti si concentrarono immediatamente sulla sua figura ed interrogato disse semplicemente che la ragazza era sua ospite: le forniva vitto, alloggio, soldi senza pretendere nulla da lei. Qualche giorno successivo, però, di sua spontanea volontà si recò in Polizia dicendo che in realtà con la ragazza aveva avuto dei rapporti sessuali. Tuttavia della sua scomparsa continuava a non saperne nulla.
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Le indagini proseguirono incessantemente e venne scoperto che uno dei due cellulari della 18enne, la sera della scomparsa, avevano agganciato una cella corrispondente al parcheggio di un centro commerciale di Castelfranco.
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Del caso si è occupata la redazione di “Chi l’ha visto?” a cui nel corso degli anni sono giunte numerose segnalazioni di avvistamento. Purtroppo, però, ad oggi della giovane non si hanno più notizie.