A “La vita in diretta”, il programma di approfondimento pomeridiano di Rai Uno condotto dal giornalista Alberto Matano, nuove importanti testimonianze sul caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazzara del Vallo il primo settembre 2004.
Da mesi ormai il caso della scomparsa di Denise Pipitone è sotto i riflettori, dopo che una ragazza molto somigliante alla bambina della provincia di Trapani si è rivolta a una trasmissione televisiva russa per cercare la sua mamma.
Da quel momento qualcosa è cambiato. Nelle ultime settimane sui giornali, nelle trasmissioni televisive e sul web si ripercorrono le tappe dell’inchiesta giudiziaria segnata da depistaggi e omertà.
Durante la puntata del 17 maggio de “La vita in diretta” Alberto Matano ripercorre la vicenda e
Durante la trasmissione “Domenica In”, l’avvocato di Piera Maggio (madre della bambina scomparsa ndr) ha detto a Mara Venier che bisogna rompere il muro di omertà e non bisogna avere paura di raccontare.
“L’anonimo che ha mandato una lettera al mio studio – dice l’avvocato Giacomo Frazzitta – ci indica la presenza di tante altre persone che in questi anni sono stati in silenzio. Come è possibile avere paura dopo 17 anni? Paura di cosa? Paura di chi? C’è la giustizia che deve andare avanti e Piera Maggio ha bisogno di risposte“.
L’autore della lettera all’avvocato Frazzitta (ricevuta al suo studio la scorsa settimana) sembrerebbe un uomo ed entrando in gioco nuove figure che non sono più riferibili a Anna Corona e Jessica Pulizzi ma bisogna spostare lo sguardo.
C’è una cerchia ristretta di persone che sanno dunque cosa è accaduto quel primo settembre. L’avvocato ha detto una cosa nuova: “Mettiamo da parte chi su questa vicenda è stato assolto sul fronte processuale. Ci sono altre figure di questa famiglia allargata che vanno illuminate“.
Ma di chi si potrebbe trattare? Chi sono le persone di questa famiglia allargata della piccola Denise? L’avvocato Frazzitta a Domenica In aveva detto: “Non concentriamoci sempre su Anna Corona e Jessica Pulizzi. Il quadro è quello familiare, non ci sono zingari o pedofili“.
Tutto questo ci dice che ci sono nuovi elementi e altri protagonisti. Ci sono dunque due filoni: da una parte rivelazioni ai momenti di incertezza delle indagini e poi un nuovo filone con nuovi protagonisti e testimonianze importanti.
I giornalisti de “La vita in diretta” hanno provato a capire chi sono i componenti della famiglia allargata. C’è uno zio della piccola, Giuseppe Dassaro, pregiudicato per reati gravi, che diversi anni fa avrebbe detto che la bimba sarebbe morta e lui stesso avrebbe gettato via il corpo. Poi ha smentito tutto chiamando in causa la moglie, Rosalba Pulizzi, sorella di Pietro (padre naturale della bambina ndr).
Chi è Giuseppe Dassaro? Di lui si sa che è stato arrestato nel 1985 per aver ucciso un pensionato con un bastone. Nel 2005 è uscito dal carcere dopo aver usufruito di diversi permessi. Dopo una latitanza di tre mesi si è costituito alle forze dell’ordine accusandosi dell’omicidio di una donna, 39 anni, origini elvetiche, con la quale ha avuto una relazione.
Il corpo della donna è stato ritrovato dentro un pozzo. Dopo l’arresto, nel 2007, Dassaro ha iniziato a raccontare la sua verità su Denise. Stando alle sue dichiarazioni sarebbe stata proprio Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, ad allontanarla dalla sua abitazione per affidarla poi a Rosalba Pulizzi, ex moglie e sorella del padre naturale.
Secondo il racconto dell’uomo è Rosalba che avrebbe poi trasferito la piccola a Palermo nella casa di sua figlia Giovanna e successivamente in un altro luogo. Denise, viva fino al 17 marzo 2007, giorno in cui Giuseppe Dassaro avrebbe visto la bambina in casa di sua figlia Giovanna a Palermo dove tutta la famiglia era riunita per festeggiare un compleanno.
Alcuni giorni dopo aver visto Denise a casa della figlia, racconta l’uomo, ha saputo che era morta. A questo punto la sua ex moglie gli avrebbe chiesto di far sparire il corpo della bambina deceduta dopo averle fatto assumere dei tranquillanti.
Dassaro nel suo racconto ricorda di aver messo la bimba in una borsa sportiva e poi con un’altra persona avrebbe preso la barca e avrebbe lasciato cadere il corpo di Denise. Nel corso dei successivi interrogatori però Dassaro ha fornito versioni diverse, dettagli che poi si sono rivelati falsi, ma chiama in causa sempre la sua ex moglie Rosalba.
Nel 2011 sono arrivate altre dichiarazioni: “Non è vero che la bambina è morta“. Quelle cose Dassaro le avrebbe dette per ingraziarsi gli inquirenti. Una vicenda contraddistinta da colpi di scena, ritrattazioni, omissioni, ombre e depistaggi.
Stando a quanto rivela una giornalista di “La Vita in diretta” queste confessioni di Dassaro sarebbero state fatte solo perché essendo un ergastolano sperava di ottenere dei benefici di legge.
Intanto è ripartita l’indagine investigativa dunque un messaggio per le persone coinvolte che sanno così che si continua a cercare la verità.
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