Riscaldamento globale: animali soppressi dal personale dello zoo

Lo staff ha deciso l’eutanasia per gli ultimi due rappresentanti della specie a causa dei loro gravi problemi di salute.

 

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Triste notizia per i visitatori dello zoo del Minnesota, negli Stati Uniti d’America. I più assidui frequentatori della struttura non vedranno più gli esemplari di bue muschiato all’interno dei suoi giardini zoologici. Il motivo risiede nella drastica decisione da parte dello staff, i cui membri hanno individuato nell’eutanasia l’unica via possibile per porre fine alle sofferenze degli ultimi due rappresentanti della specie Ovibos moschats. Secondo quanto riportano i media locali, il personale ha etichettato la soppressione quale intervento necessario a causa delle condizioni di salute dei due animali, peggiorate con il sensibile aumento delle temperature.

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L’addio agli ultimi 2 esemplari di Ovibos moschatus

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L’intervento è avvenuto “senza crudeltà […] a fine aprile“, ha assicurato l’istituzione in un comunicato stampa. La dichiarazione ufficiale indica il riscaldamento globale: l’aumento delle temperature sono una vera minaccia per la salute di alcuni animali. “Si può affermare che [la specie] prosperava durante le stagioni fredde.” – ha specificato Cindy Bjork-Groabner, un guardiano dello zoo – “Ma con l’arrivo del vero caldo e dell’umidità sono iniziati i primi problemi.”

L’aumento delle temperature a livelli inospitali per alcune specie animali sono stati confermati dai dati dei Centri Nazionali di Informazione Ambientale degli Stati Uniti. In merito, The Indipendent ha indicato il valore dell’aumento: circa 1,1 grado in più dall’inizio del XX secolo. Non a caso, dal 2000, lo stato più a nord degli Stati Uniti dopo l’Alaska ha vissuto sette dei suoi dieci anni più caldi. La situazione è critica e si estende persino al bioma della tundra artica – habitat naturale del bue muschiato (Ovibos moschatus) – le cui aree, secondo National Geographic, sono passate da -34° a -6° gradi.

Il personale della struttura ha confessato che il problema sussiste da oltre “una decina di anni“. Di conseguenza, la struttura aveva deciso di interrompere l’allevamento della specie di Ovibus moschatus, la cui mandria si è sensibilmente ridotta nel tempo: gli ultimi due esemplari, entrambe femmine, sono state addormentate per sempre pochi giorni fa. Il dottor Taylor Yaw, direttore del dipartimento di salute degli animali della struttura, ha precisato che la drastica scelta è stata esito di lunghi dibattiti tra “veterinari, curatori e funzionari dello zoo.” Ricordando i loro principi etici, la squadra è convinta di aver fatto la scelta “più umana possibile.

Il bue muschiato era una tra le specie più iconiche dello zoo del Minessota. Presente sin dalla sua apertura 43 anni fa, il recinto dell’ovibos moscatus non non rimarrà vuoto e ospiterà presto un gruppo di cavalli selvatici asiatici.

Fonte Slate

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