Il cantante pugliese lancia un duro monito verso i dirigenti sanitari del nostro Paese, per lui la campagna vaccinale andrebbe gestita diversamente.
Visualizza questo post su Instagram
Continua a rilento la campagna vaccinale della popolazione italiana e fa sentire la sua voce a riguardo anche Al Bano Carrisi che ha ricevuto il vaccino lo scorso 29 marzo.
“Mi sono vaccinato con dose Pfizer e ho avuto questo vaccino per precisa indicazione dei miei medici. Ho letto, mi sono documentato, ho capito qual è la strada giusta da seguire e l’ho percorsa, convinto in merito alla sua importanza”.
Il Leone di Cellino San Marco infatti aveva espresso la sua perplessità iniziale riguardo la vaccinazione, ma dopo attenta documentazione ha cambiato idea e ha voluto lanciare un appello tramite le pagine dell’agenzia Adnkronos. Il monito è per i suoi coetanei e i dirigenti sanitari.
NON PERDERTI ANCHE —> Naomi Campbell: “Non c’è amore più grande”. La super modella è al settimo cielo
Al Bano chiede maggiore collaborazione da parte di tutti: “Queste notizie amareggiano la vita”
Visualizza questo post su Instagram
LEGGI ANCHE —> Miriam Leone e il dolore per la morte del grande cantante : “Buon viaggio Maestro”
Gli ultimi dati riguardo la campagna vaccinale anti Covid fanno sapere che sono circa 500mila gli over 80 che non hanno ancora ricevuto la prima dose per disinformazione, perché hanno paura o semplicemente perché non sono stati avvisati.
L’appello di Al Bano non si è fatto attendere, la sua voce e notorietà probabilmente smuoveranno parecchi coetanei all’ascolto e le stesse autorità responsabili del sistema.
“Vacciniamoli immediatamente anche perché il vaccino è la salvezza dell’umanità. Non accetto il fatto che siano abbandonati a sé stessi. Queste notizie amareggiano la vita”. Queste le parole del cantante, che però prosegue nel suo appello accorato.
Visualizza questo post su Instagram
“Quando si diventa vecchi sembra quasi una condanna a meno che non si abbiano dei figli. Non riesco a capire come mai il governo non prenda iniziative nei confronti di coloro che hanno speso la vita a favore dello Stato e che poi vengono abbandonati a sé stessi. Non è giusto, non è accettabile in un Paese democratico qual è l’Italia”.