Si torna a parlare del caso della scomparsa della piccola Denise Pipitone a “Chi l’ha visto”, il programma di Rai tre condotto da Federica Sciarelli. Sono pesanti le insinuazioni su Piera Maggio: ecco cosa dicevano di lei alcuni esponenti delle forze dell’ordine di Mazzara del Vallo.
Non hanno mai fatto mistero Piera Maggio e il suo avvocato Giacomo Frazzitta di non essersi sentiti sostenuti dalla Procura di Marsala durante le indagini e il processo per il rapimento della piccola Denise. Anche l’allora procuratore di Marsala Alberto Di Pisa non nega di aver avuto qualche attrito con Piera Maggio e il suo legale.
“Ero prevenuto nei confronti del programma perché vedevo che erano solo Frazzitta e Piera Maggio a parlare che magari dicevano cose non vere e io non avevo la possibilità di controbattere e di contestare“.
Inizia così l’intervista all’allora procuratore di Marsala Alberto Di Pisa. “A me – dice l’ex procuratore Di Pisa – avevano detto che Frazzitta aveva un contratto da 150.000 euro con Chi l’ha visto“.
La giornalista però smentisce immediatamente. Ci sono però aspetti molto più seri, drammatici, per Piera Maggio, mamma di una bambina sparita nel nulla 17 anni fa. Persisteva infatti un pregiudizio nei confronti di Piera Maggio.
“C’era qualcosa – dice Di Pisa – ma preferisco non dire niente. C’era qualcosa ma preferisco non parlare. C’erano dati oggettivi riferiti dai rapporti di polizia. Per quanto fossero fondati o meno non abbiamo approfondito questi aspetti perché non riguardavano l’indagine. Non erano cose penali. Lasciamo stare, ci mancherebbe pure. Così si scatena pure la Maggio“.
Qualcuno aveva dunque raccontato non solo che “Chi l’ha visto” avrebbe pagato l’avvocato Frazzitta 150.000 euro per una non meglio precisata consulenza. Cosa ancora più grave però è che qualcuno della polizia riferisce al Procuratore che Piera Maggio non è una donna “specchiata”.
Per quale motivo? In realtà gli inquirenti, dopo la scomparsa di Denise, hanno investigato su Piera Maggio e sulla sua famiglia ma non hanno trovato nulla. A spiegare la situazione è il maresciallo Francesco Lombardo.
“Abbiamo accertato anche alcuni esposti anonimi che arrivavano contro Piera Maggio – spiega il carabiniere – anche di basso valore morale. Sminuivano la figura della donna ma non era stato riscontrato mai nulla. Anzi, abbiamo sempre smentito tutte quelle voci che giravano intorno alla famiglia. Quando Piera dice che è stata rivoltata come un calzino è vero. Non c’era nulla. Era solo un discredito per far credere che fossero stati loro a far sparire la bambina. Probabilmente chi ha preso la piccola aveva interesse a spostare l’attenzione e l’asse dell’indagine su un’altra pista“.
Intanto però passano i mesi, gli anni, e la bambina non si trova. Alberto Di Pisa racconta di aver seguito tutte le piste, anche quelle anonime. Persino quella che fa trovare una piccola bara bianca vuota. “Non riesco a darmi una risposta“, dice l’ex Procuratore Di Pisa. “Io ho dato due interpretazioni: o è un avvertimento per farci desistere o una segnalazione fatta da un mitomane“.
“La tesi che io ho sempre sostenuto e che continuo a sostenere è che è una vicenda che nasce in ambito familiare. Jessica odiava questa bambina e la madre perché le riteneva responsabili dello sfascio della famiglia. La nostra tesi era quella che la bambina venne prelevata da Jessica e venne consegnata a qualcuno che a sua volta la consegna agli zingari che avevano un accampamento a Mazzara Del Vallo e che si allontanano subito dopo. Questa tesi trova riscontro nella foto che ha scattato a Milano il metronotte“.
A questo punto la giornalista di Chi l’ha visto domanda all’ex procuratore Di Pisa se qualcosa ancora si può fare per risolvere il caso. “Se gli elementi di cui disponiamo – risponde Di Pisa – sono gli stessi di 17 anni fa niente si può fare. Altro discorso è se interviene un fatto nuovo, importante, decisivo, come per esempio qualcuno che parla e dice cose serie. In questo caso ha senso riaprire le indagini“.
Infine, il Procuratore ragiona e arriva a parlare anche del padre naturale della piccola Denise: Pietro Pulizzi. “Questa cosa del Pulizzi non è che mi ha convinto molto. Non so che ruolo abbia avuto in tutta questa vicenda. Non ho elementi concreti ma a intuito non mi convince. Mentre Jessica Pulizzi e Anna Corona sono terribili. Jessica al processo di primo grado era impassibile, come se la cosa non la riguardasse. Sono due donne capaci di tutto secondo me“.
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