Veronica Pivetti durante la puntata di “Amore Criminale” del 20 maggio racconta la storia straziante di Norina Matuozzo, una donna di 33 anni uccisa dal marito Salvatore Tamburrino davanti agli occhi increduli dei suoi figli. L’uomo non è un semplice assassino ma la sua storia si intreccia con i traffici oscuri della camorra.
Norina Matuozzo, 33 anni, madre di tre figli, è stata uccisa il due marzo del 2019 a Melito in provincia di Napoli, da suo marito Salvatore Tamburrino che era andato a casa dei genitori della moglie per pregarla di tornare da lui. La storia di Tamburrino è sconcertante.POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —–>“Chi l’ha visto”, Denise Pipitone: le FOTO della lettera anonima
Norina Matuozzo, freddata dal marito Salvatore Tamburrino con tre colpi di pistola davanti ai suoi figli e ai suoi genitori, è una vittima di femminicidio ma la sua triste e drammatica storia si intreccia con le dinamiche oscure della criminalità organizzata. Ecco perché.
Prima di raccontare la storia di Norina Matuozzo è necessario sapere chi è Salvatore Tamburrino, l’uomo che il due marzo del 2019 ha sconvolto la città di Napoli e l’Italia intera.
Un vero e proprio criminale, un uomo senza scrupoli che da anni maltrattava la moglie dicendole che era brutta, che era magra, impedendole di uscire, di truccarsi. O addirittura gettando del cibo a terra solo per il gusto di vederla raccoglierlo.
Tamburrino, 41 anni, il 2 marzo del 2019 ha ucciso la moglie Norina a colpi di pistola. Quello che accade subito dopo, però, rivela a tutti la vera identità dell’uomo.
Dopo il femminicidio Salvatore Tamburrino iniziò a fare delle telefonate svelando il reato commesso. Poi andò dal suo avvocato e gli raccontò tutto. Tamburrino però non era un uomo come tanti, lui era il braccio destro di uno dei criminali più pericolosi d’Italia: Marco Di Lauro.
Quel due marzo di tre anni fa Tamburrino andò a costituirsi negli uffici della questura di Napoli e, stando alle cronache, pare che l’uomo avrebbe rivelato in un ascensore ai poliziotti il nascondiglio del super latitante Marco Di Lauro in cambio di un ultimo abbraccio con i suoi figli e di protezione per la sua famiglia.
Marco Di Lauro era il boss di Secondigliano, figlio del fondatore della cosca Paolo, soprannominato “Ciruzzo o’ milionario” perché durante una partita di poker Luigi Giuliano, camorrista e collaboratore di giustizia, gli vide cadere dalla tasca decine di banconote da 100mila lire.
Quando Tamburrino ha svelato ai poliziotti il luogo segreto in cui si nascondeva il boss Marco Di Lauro in cambio di “clemenza”, gli uomini della squadra mobile sono andati a stanarlo dal suo nascondiglio di Chiaiano mentre era con la sua compagna che lo ha baciato e abbracciato prima che venisse portato in carcere.
Quel giorno però la città di Napoli non è stata sconvolta dalla morte di una donna innocente bensì dall’arresto di un pericoloso criminale latitante da ben 14 anni. Una festa delle forze dell’ordine con auto e moto di polizia e carabinieri che sfrecciavano festose per le vie della città.
Nel frattempo, a Melito in provincia di Napoli, due genitori piangevano una figlia e tre figli vedevano morire una madre. Infine, dopo nove mesi dall’uccisione della moglie Norina Matuozzo, Salvatore Tamburrino mentre si trovava nel carcere di Viterbo ha deciso di pentirsi e di collaborare con la giustizia.
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