La tragedia ad alta quota risale al 6 febbraio 1996, quando il Boeing 757-225 si schiantò al suolo poco dopo il decollo.
Il disastro aereo del Birgenair 301 coinvolse un Boeing 757-225, marchio di registrazione TC-GEN. Il volo charter trasportava a bordo 189 occupanti, di cui 176 passeggeri e 13 membri dell’equipaggio. Da programma, la rotta avrebbe dovuto collegare l’Aeroporto Internazionale Gregorio Luperón verso la stazione a Francoforte sul Meno, avviato dalla compagnia aerea turca per conto di Alas Nacionales. All’origine dell’incidente vi fu un errore del pilota provocato a sua volta da una disfunzione meccanica della strumentazione a bordo. Quel 6 febbraio 1996, l’apparecchio a cui era stato affidato il volo si schiantò al suolo poco dopo la manovra del decollo dall’Aeroporto di Puerto Plata. Il bilancio delle vittime fu drammatico: nessuno sopravvisse all’impatto.
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Le dinamiche dell’incidente: 189 morti, 0 superstiti
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Il giorno dell’incidente, l’equipaggio all’interno del cockpit era composto da undici turchi e due dominicani; mentre i passeggeri erano suddivisi in 167 tedeschi e 9 polacchi. La ricostruzione dell’incidente fu riportata nella dichiarazione della Dirección General de Aeronáutica Civil. Nel comunicato dell’ente governativo adibito alle indagini dei disastri aerei spicca un fattore contribuente alla tragedia, quello relativo all’inosservanza dell’aviatore. Consapevole del malfunzionamento dell’anemometro (ASI), il pilota decise comunque di proseguire la manovra del decollo poiché la strumentazione del co-pilota sembrava funzionare correttamente.
Durante la partenza, arrivato alla quota di 1.400 metri in salita, l’ASI indicava una errata velocità di 340 nodi, la cui cifra fece immediatamente scattare la modalità pilota automatico per l’immediata riduzione dei motori e la stabilizzazione dell’aeromobile in assetto di nose-up (in italiano muso sollevato) per ridurre la velocità. A seguire, nuovi problemi, tra cui gli allarmi di rudder ratio, mach airspeed e overspeed: l’improvvisa combinazione delle segnalazioni causò ulteriormente confusione nella cabina di pilotaggio. L’atmosfera di disorientamento si alimentò con l’attivazione incontrollata dello stick shaker (l’avviso della velocità di stallo) e dell’allarme di velocità eccessiva. Vani i tentativi dei membri dell’equipaggio: il motore sinistro si spense mentre l’aereo ricablò l’assetto dando potenza al motore destro: l’asimmetria provocò l’ineluttabile capovolgimento dell’aereo.
L’ultima segnalazione delle 23:47 indicò pericolo di Ground Proximity Warning System: otto secondi dopo il Boeing si schiantò nel Mar dei Caraibi. Nell’impatto morirono tutti i 189 occupanti.
La tragedia ad alta quota del volo 301 è ricordata come quella con il più alto numero di vittime a bordo di un Boeing 757.