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“Se non riprendo a viaggiare inizio a drogarmi” – queste sono le parole che ha scritto Selvaggia Lucarelli per accompagnare una fotografia condivisa sui suoi profili social mentre si trovava in vacanza in Marocco. Il sentimento di nostalgia è ampiamente condivisibile. La libertà negata dallo scoppio della pandemia da Coronavirus ci ha lasciato tutti inermi e abbiamo ormai capito fino in fondo la lezione di non dover mai dare nulla per scontato.
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Il commento della giornalista voleva essere indubbiamente ironico e divertente. Tuttavia, ha scatenato i soliti haters che non le hanno risparmiato qualche polemica: “Evita, ci sono persone che non hanno nemmeno i soldi per mangiare. Drogati pure”, “Pensa a tutta la gente che deve campare con 1000€ al mese, che non potevano, non possono e non potranno viaggiare (non nel modo in cui lo fai tu, perlomeno). Non ti sembra quantomeno inadeguato il tuo post?”, “Non ho nessun pregiudizio su chi si droga…ma un post così da una giornalista non me lo sarei aspettato”.
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Schieramenti diversi, sono in molti anche quelli che la difendono e la sostengono: “Io continuo a non capire tutta questa gente che ti segue aspettando i tuoi post per insultarti. Smettere di seguirti non sarebbe più semplice?”, “Belli insieme, state un incanto. So che è una battuta… Lo hai già fatto con un amore tossico. Drogati d’amore buon cibo e vino”.
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L’ultimo commento in particolare si riferisce a un recente progetto della Lucarelli che ha svelato il suo lato più sensibile, legato al fenomeno della dipendenza affettiva. La giornalista ha raccontato in un un podcast dal titolo Proprio a me, come cadere in un rapporto tossico possa dare vita a meccanismi subdoli e manipolatori. Anche lei ne è stata vittima e ha aperto una finestra su una pagina dolorosa del suo passato.
