La vittima, Stéphanie 22 anni, è stata uccisa nel cuore della notte tra domenica 23 e lunedì 24 maggio.
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Ennesimo femminicidio segno di un problema sistematico e strutturale a livello internazionale, quello della violenza di genere. Questa volta è accaduto ad Hayange, comune francese di quasi 16.000 abitanti situato nella Mosella; dipartimento bagnato dall’omonimo fiume.
La vittima è Stéphanie, ragazza di 22 anni uccisa con diverse coltellate dal compagno nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 maggio. Secondo quanto riportano i media locali, la tragedia si è consumata poco dopo mezzanotte. Accorsi sulla scena del crimine intorno alle 00:40, i vigili del fuoco hanno tentato inutilmente di rianimare la giovane, già in arresto cardiaco al loro arrivo. La donna è stata dichiarata morta sul posto dal personale del servizio di emergenza.
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Il 43° femminicidio in Francia dal 2021
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Stando a quanto riferisce il notiziario France Tv Info, il sospetto è il compagno della vittima. La notizia trova conferma anche nelle dichiarazioni del sindaco locale (RN) Fabien Engelman. In merito, l’alto funzionario ha indetto una manifestazione apolitica davanti al municipio di Hayange questo mercoledì (26 maggio) per rendere omaggio alla giovane vittima. Il caso è stato affidato alla polizia giudiziaria di Metz.
Nei quotidiani francesi si legge che Léridon D. – 23enne di nazionalità serba con lo status di rifugiato politico in Francia – avrebbe accoltellato la sua partner almeno cinque volte nei pressi della loro abitazione. Il suo volto era già noto alle forze dell’ordine. Difatti, il criminale era già stato precedentemente condannato a un anno di carcere per reati stradali. Ultimamente l’imputato aveva beneficiato di una modifica della pena e da metà maggio si trovava ai domiciliari sotto sorveglianza elettronica (DDSE). Stando a quanto riportano i notiziari, la figlia della coppia – nata nel 2017 – avrebbe assistito alla tragedia dalla finestra di casa.
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Attivamente ricercato su tutto il territorio nazionale, il sospetto è stato arrestato dalla polizia giudiziaria; lo ha riferito il portavoce del pubblico ministero di Metz, Christian Mercuri.
Fonte France 3 Tv Info