Covid19. Un’infermiera è stata denunciata per aver gettato una siringa piena contenente una dose di vaccino. É stata denunciata dal carabiniere a cui era destinata
Continua la campagna vaccinale anti Covid19 in tutta Italia. Secondo i dati emersi dal sito Our World In Data che fa a capo all’università di Oxford, il nostro paese sta rispondendo in maniera ottimale. Da quanto emerso, infatti, saremmo al secondo posto in tutta Europa per numero di vaccinati con ciclo completo; prima di noi solo la Spagna. Seguono Francia e Germania.
Tuttavia, si annovera qualche intoppo che fa discutere riguardo la somministrazione in casi isolati ma sui quali è bene indagare. Uno di questi risale al 2 Maggio scorso e vede protagonista un carabiniere che è andato a ricevere la sua dose al punto vaccinale di Lughignano di Casale sul Sile. Quello che è successo ha aperto una questione che farà molto discutere.
Infermiera getta siringa con vaccino ancora piena: denunciata
L’esponente delle forze dell’ordine si era sottoposto a iniezione per avere copertura contro il Coronavirus. Tuttavia, ha notato che l’infermiera che ha portato avanti la procedura ha gettato via la siringa contenente ancora tutto il siero al suo interno, sebbene l’ago fosse entrato nel braccio.
Non perderti anche —> Covid-19, L’OMS redarguisce il mondo: si prepari all’era delle pandemie
Il carabiniere ha pensato a un gesto volontario da parte dell’operatrice sanitaria e ha richiesto l’intervento dei Nas. Gli agenti hanno posto sotto sequestro il bidone dei rifiuti, in cui in effetti è stata ritrovata la siringa piena di vaccino ma, al tempo stesso, le altre utilizzate nella medesima giornata, erano completamente vuote. Questo fa pensare che l’infermiera 60enne non sia una no-vax che abbia premeditato un gesto illecito ai danni di un cittadino, piuttosto si sia trattato di un errore dovuto alla stanchezza e alla distrazione.
Leggi anche —> Covid-19, quadro in miglioramento: il parere degli esperti sul prossimo futuro
L’esito del test sugli anticorpi del carabiniere non ha lasciato dubbi: l’uomo non ha ricevuto correttamente alcun siero. L’infermiera con 30 anni di servizio alle spalle è stata difesa dai colleghi; lei stessa si è offerta volontaria al punto vaccinale di Lughignano di Casale sul Sile, dopo essersi sottoposta in prima persona al vaccino Pfizer.
La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo d’indagini per omissione di atti d’ufficio e falso nei confronti dell’infermiera. Decisivi saranno i rapporti dei Nas che determineranno la prosecuzione del caso o l’archiviazione dello stesso.